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Il 5G arriverà presto nelle zone rurali d'Italia?

3' di lettura 15/02/2023 - Le aree rurali italiane rappresentano le zone con il più elevato potenziale di crescita economica e, proprio per questo, l’arrivo della connettività 5G potrebbe portare a nuovi equilibri e a drastici mutamenti nel tessuto periferico del nostro stivale. Lo scopo è quello di ridurre al minimo il digital divide che ancora caratterizza l’Italia, e l’Europa pare aver finanziato negli ultimi anni l’estensione della rete 5G alle aree rurali con un investimento di circa 46 miliardi di euro. 

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Il settore agricolo e industriale delle aree rurali italiane necessita di infrastrutture all’avanguardia, in modo da non rimanere indietro e partecipare al processo di trasformazione nella tanto ambita “smart agriculture". Questo consentirà all’Italia e all’Europa di rimanere competitiva per quanto riguarda lo specifico settore anche nel prossimo decennio. La domanda, tuttavia, sorge spontanea: quando le aree rurali del nostro stivale verranno effettivamente interconnesse dalla banda ultralarga 5G?

I finanziamenti europei e i bandi

In Italia sappiamo bene quanto le differenze infrastrutturali tra regione e regione influenzino quel “digital divide” che tanto mina al benessere e alla migliore produttività economica del paese. Una parte del nostro stivale, infatti, gode di infrastrutture di altissimo potenziale e ha la possibilità di sfruttare le connessioni internet veloci per gestire le nuove modalità di impresa e per contribuire all’evoluzione del cosiddetto “internet of things”. Un’altra area d’Italia, invece, non è in possesso dei mezzi adeguati per tenersi al passo con i tempi.

Esistono alcune regioni in cui i cittadini non hanno nemmeno idea di come si gioca a Crazy Time, e di questa carenza ne risentono anche settori cruciali come quello della sanità o dell’amministrazione locale. Conscia di questo dislivello, l’Unione Europea sta spingendo in modo evidente affinché tali aree del nostro paese possano godere delle stesse condizioni delle città maggiormente industrializzate, concedendo finanziamenti da miliardi di euro.

Questi soldi vengono messi a disposizione dei principali fornitori di connessione internet, i quali vengono selezionati attraverso regolari gare d’appalto. Gran parte di questi bandi, tuttavia, non vedono una grande risposta da parte degli operatori internazionali, dal momento che un simile investimento richiede un dispendio di energie e di risorse economiche piuttosto elevato. Tra le aziende più attive nell’estensione della rete ultralarga nelle aree più remote del paese hanno un ruolo di spicco 3, Qualcomm e ZTE.

I tempi

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Ma entro quando il nostro paese sarà effettivamente coperto dalla rete ultraveloce? Secondo quanto annunciato dai rappresentati del governo italiano, l’Italia sarà effettivamente interconnessa dalla rete 5G entro il 2026. L’obiettivo limite fissato dagli organi europei era il 2030, e questo significa che l’Italia intende raggiungere questo importante traguardo con un larghissimo anticipo.
Entro il 2023, infatti, si procederà con la copertura delle zone a rischio fallimento di mercato, con una particolare attenzione alle isole e ai comuni con una bassa densità di popolazione. Le diciotto isole minori dello stivale verranno allacciate alla fibra ottica attraverso un investimento di circa 60 milionii di euro, il quale porterà al prolungamento di appositi cavi sottomarini.
Il biennio 2025-2026, invece, dovrebbe vedere finalmente l’estensione della rete ultraveloce nelle aree a rischio fallimento di mercato di colore bianco,grigio e nero. Proprio le zone bianche rappresentano quelle esposte a rischio più elevato, dal momento che non sono al centro di investimenti privati per la costruzione di infrastrutture legate alla banda ultralarga nei prossimi 3 anni.

Quali saranno i progressi?

Se, come annunciato dal governo italiano, nel 2026 potremo finalmente vivere all’interno di un paese ultra-connesso, saranno tantissimi i benefici di cui fruiremo. Con la rete 5G saremo in grado di fare affidamento su servizi più efficienti, connessioni più stabili e potremo concedere alla nuova generazione di imprenditori un sistema di gestione aziendale totalmente innovativo.


   

di Redazione





Questo è un articolo pubblicato il 15-02-2023 alle 22:06 sul giornale del 15 febbraio 2023 - 54 letture

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