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Attendendo la cometa Neanderthal

3' di lettura 04/02/2023 - Una vera e propria lezione di astronomia è stata quella che Massimo Morroni ha tenuta all’Unitre il 26 gennaio, accompagnando gli ascoltatori alla scoperta affascinante della storia e dell’anatomia delle comete.

Sono considerate tra gli oggetti più antichi del sistema solare in quanto sono solo marginalmente coinvolte nel suo processo di formazioni luminose “Nel corso della storia – così ha esordito Morroni-il passaggio di spettacolari scie luminose nel cielo ha contribuito a numerose interpretazioni di astrologia e gli indiani di America, consideravano il passaggio delle comete come un presagio di disgrazie, morte, guerre e pestilenze”. Nel 44 A.C. quando fu assassinato Giulio Cesare, venne invocata la manifestazione della sua anima che si realizzò nel mese di luglio con l’apparizione di una cometa, perciò il Senato Romano fece coniare una moneta in onore di G.Cesare. Gli inglesi subirono una sconfitta ad opera di Guglielmo il Conquistatore e considerarono fatale l’apparizione della cometa di Halley nel 1066. Si scoprì che la cometa ritratta nell’arazzo di Baveaux del 1066 è quella di Halley e probabilmente è Halley ad aver creato la tradizione della Stella Cometa che Giotto, ispirato dal suo passaggio nel 1301,dipinse nella Cappella degli Scrovegni di Padova. Dopo aver tracciato il cammino delle comete più famose, Massimo è passato alla loro descrizione “Dove si formano? E di cosa sono composte. Qual è il loro percorso? La fascia di Kuiper è il serbatoio di comete più vicino, da essa provengono le comete a “corto periodo”. l’altro serbatoio che produce comete a “lungo periodo”, si trova circa a un anno luce :è la nube di Oort, un enorme guscio sferico che avvolge tutto il sistema solare. Al suo interno le comete sono blocchi informi di ghiaccio e rocce che per effetto della radiazione solare producono miriadi di particelle gassose fluorescenti che formano la “chioma”, quando questa si avvicina al sole, si forma la “coda che può essere di vario tipo. Il “nucleo” della cometa è costituito da metalli, ammoniaca e acqua. Le polveri che le comete emettono, a contatto con l’atmosfera terrestre, bruciano, provocando una scia luminosa nel cielo: questo è il fenomeno delle “stelle cadenti” La cometa di Neanderthal, che è passata al perielio il 12 gennaio 2023, è stata scoperta il 2 marzo 2022 presso l’Osservatorio Palomar in California e il I° febbraio 2023 si è avuto il suo massimo avvicinamento alla terra(perigeo).

Per poterla ammirare bisogna raggiungere luoghi dove la visibilità sia ottimale e servirsi di un binocolo con il quale si potrà osservare la curiosa” anticoda”, una seconda coda opposta alla prima e dovuta a un effetto prospettico, una sorta di un grande ventaglio di polveri. Nella prima settimana di febbraio la cometa, dopo essere passata tra l’Orsa Maggiore e Minore, il giorno 6 incontrerà la luminosa stella Capella nell’Auriga. Dopo essere passata nel Toro ritornerà tra circa 50.000 anni , nell’attesa della scoperta di altre comete.


   

da Rossana Giorgetti Pesaro 







Questo è un articolo pubblicato il 04-02-2023 alle 10:11 sul giornale del 05 febbraio 2023 - 168 letture

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