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Antonelli e Biondini (Liste Civiche):"La lungimiranza delle Liste Civiche"

3' di lettura 22/04/2022 - È ormai evidente a tutti che l’emergenza generata dalla guerra in Ucraina impone un’urgente revisione del sistema energetico italiano, per motivi etici, economici e di sicurezza nazionale. L’attuale situazione è il risultato della politica energetica dei governi degli ultimi anni, che non hanno mai intrapreso una rapida e vera transizione energetica a favore delle rinnovabili, unica soluzione immediatamente disponibile per dare ai nostri concittadini energia pulita e a costi accessibili.

E’ comunque giusto ricordare che a dicembre del 2021 sono finalmente entrati in vigore due decreti legislativi, che recepiscono le direttive sulla promozione dell’uso dell’energia da fonti rinnovabili (D.Lgs n. 199/2021) e sulle norme comuni per il mercato interno dell’energia elettrica e sulla preparazione ai rischi nel settore dell’energia elettrica (D.Lgs n. 201/2021).

Il recepimento di queste direttive accende i riflettori sulle comunità energetiche rinnovabili che, se sapientemente gestite, potranno avere un ruolo fondamentale nel processo di transizione energetica, ambientale e sociale

Le comunità energetiche rinnovabili (CER), introdotte circa un anno fa nel nostro ordinamento giuridico, sono associazioni tra cittadini, PMI ed Enti locali che decidono di unire le proprie forze per dotarsi di uno o più impianti per la produzione e l’autoconsumo condiviso di energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili. La legge non specifica la tecnologia rinnovabile da adottare, ma quella che si presta a sfruttare meglio i vantaggi del provvedimento è il fotovoltaico. Infatti l’energia elettrica autoprodotta può essere consumata immediatamente, scambiata o stoccata in sistemi di accumulo.

Questi nuovi sistemi di autoproduzione e autoconsumo collettivo possono: agevolare la crescita della capacità di generazione rinnovabile; incrementare l’offerta di servizi di flessibilità a livello locale; ridurre la necessità di ampliamenti delle reti elettriche tradizionali; coinvolgere sempre di più i prosumer (produttori e consumatori di energia); promuovere forme di partecipazione democratica nei nuovi progetti o investimenti; migliorare l’inclusione sociale; ridurre la povertà energetica; aumentare la comprensione e l’attenzione delle persone rispetto ai mercati dell’energia; facilitare un avvicinamento dei singoli e delle comunità alle nuove tecnologie esistenti per la generazione rinnovabile e il consumo flessibile. Non solo vantaggi ambientali, dunque, ma anche economici e sociali.

Osimo, grazie alle scelte fatte durante l’amministrazione delle Liste Civiche, parte da una situazione avanzata dato che il Comune dispone di un impianto fotovoltaico ad inseguimento biassiale, di potenza pari a 1000 KW e di diversi impianti fotovoltaici realizzati sulle coperture di diversi edifici pubblici come scuole, palestre, palazzetti. Certo in questo caso è il comune che usufruisce direttamente dei benefici e dell’energia prodotta da tali impianti, ma proprio per questo ne beneficiano tutti i cittadini osimani. Si può dire che il percorso virtuoso iniziato durante l’amministrazione delle Liste Civiche, che con convinzione e lungimiranza hanno realizzato molti impianti fotovoltaici ad uso pubblico, è stato precursore delle attuali evoluzioni normative che a distanza di oltre 10 anni stanno portando allo sviluppo delle comunità energetiche rinnovabili.

l PD Locale, che ora insegue anche a livello nazionale questo tema, a suo tempo si era sempre dimostrato molto contrario, a tal punto da "sponsorizzare" comitati contro lo sviluppo di energie rinnovabili da parte delle Liste Civiche! Anche in quell’occasione si sono dimostrati di essere dalla parte sbagliata della storia.






Questo è un comunicato stampa pubblicato il 22-04-2022 alle 15:53 sul giornale del 23 aprile 2022 - 311 letture

In questo articolo si parla di attualità, politica, territorio, comunicato stampa

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