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Sirolo riscopre le sue origini picene con l’Archeodromo del Conero

2' di lettura 11/04/2022 - Taglio del nastro per il sito archeologico con all’interno la ricostruzione di una casa al tempo dei fondatori delle Marche

Il comune di Sirolo allarga la sua offerta turistica con l’inaugurazione dell'Archeodromo del Conero. Un sito unico nelle Marche che presenta all’interno del grande parco tematico la ricostruzione di una casa picena del V secolo a.C. e un piccolo forno per la produzione di ceramica con annessa struttura in legno dotata di tettoia per lo svolgimento di attività didattiche. Il grande lavoro svolto nel parco del Conero dalla soprintendenza delle Marche ha permesso il ritrovamento di importanti testimonianze archeologiche sugli insediamenti di età picena con cui è stato possibile ipotizzare l’ambientazione interna di una casa con una zona per la preparazione e cottura dei cibi, un’area per lo stoccaggio alimentare e deposito utensili, una zona mensa e notte. Il fornello e il telaio insieme ad altri oggetti di uso quotidiano presenti all’interno della casa sono riproduzioni scientifiche in archeologia sperimentale di oggetti dell’epoca. All’abitazione si affianca anche la ricostruzione di un’area produttiva costituita da una fornace per la cottura della ceramica, che permette di eseguire l’intero processo produttivo dell’argilla, dalla realizzazione del vaso all’essiccazione fino alla cottura finale. Queste ricostruzioni costituiscono un primo passo verso la realizzazione di un parco archeologico dove sarà possibile ammirare e fruire delle testimonianze archeologiche dell’età picena grazie all’archeologia sperimentale e a innovative tecniche di realtà aumentata e 3D. Soddisfazione è stata espressa dal sindaco di Sirolo Filippo Moschella e da Daniele Silvetti, presidente dell’Ente Parco del Conero: “L’obiettivo – ha detto quest’ultimo – è di creare un percorso naturalistico-storico capace di attrarre sempre più turisti e studenti. L’apertura dell’archeodromo e l’antiquarium di Numana, appena rinnovato, ci permetteranno di valorizzare ancor di più il parco che vogliamo torni a ripopolarsi di gente dopo il difficile periodo legato al Covid”. L’archeodromo, per cui si è speso molto il responsabile dell’ufficio cultura dell’Ente Parco Filippo Invernizzi, è stato realizzato con il contributo della Fondazione Cariverona. Per l’assessore regionale alle infrastrutture Francesco Baldelli “Con l’archeodromo si conosceranno meglio le nostre amate Marche ancor prima che diventassero tali quando erano abitate dai Piceni che, secondo la leggenda, dalla Sabina giunsero fin qui guidati da un picchio che indicò loro il cammino”. Al taglio del nastro hanno presenziato anche il presidente dell’Assemblea Legislativa delle Marche Dino Latini e il consigliere regionale Mirko Bilò che si sono soffermati con interesse a visitare la casa scoprendo come si viveva al suo interno al tempo dei Piceni.

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Questo è un articolo pubblicato il 09-04-2022 alle 12:35 sul giornale del 10 aprile 2022 - 317 letture

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