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ASD Giovane Offagna: Ragazzi over 12: non avete il green pass? Niente sport!!! Ma è veramente questa la scelta più giusta?

5' di lettura 20/01/2022 - Veniamo tutti da due anni di emergenza, di restrizioni, di sacrifici, di attenzioni… tutte cose che hanno lasciato un segno profondo sia in campo economico che sociale, che comportamentale…

Ci sono stati settori produttivi che più di altri hanno subito le conseguenze di queste restrizioni, la scuola ha dovuto rimodulare la sua vocazione, determinate categorie anagrafiche hanno pagato un prezzo più pesante di altre in termini di vite, ma all’interno di questo scenario, quasi bellico oserei dire, c’è una categoria che forse più di tutte le altre ha sofferto la pesantezza di questo periodo e mi riferisco alla fascia degli adolescenti e dei giovani.

Li abbiamo privati per lunghi tempi della scuola in presenza, abbiamo prudentemente chiesto di ridurre il loro stare in gruppo per pericolo di assembramenti e contagi, li abbiamo privati della socialità scolastica costringendoli a relazionarsi per lunghi tempi solo attraverso uno schermo, abbiamo imposto lunghi periodi di isolamento negando una componente essenziale per il loro sviluppo relazionale in una fase particolare della loro crescita.

A molti di loro abbiamo rubato alcuni degli anni più belli della loro crescita imponendo loro un prezzo pesantissimo.

In tutto questo, lo sport, considerato prima della pandemia un’attività apparentemente solo ludica, è diventata invece per molti di loro una dimensione fondamentale, un’ancora di salvezza non solo per i benefici psicofisici riconosciuti da sempre all’attività motoria, ma perché, specie in questa fase, essa ha rappresentato la parentesi che ha permesso a molti giovani di salvare la propria dimensione relazionale, sociale, aggregativa, ludica… fondamentale in questa fase di vita.

Fare sport (e nel nostro caso venire a giocare a calcio) ha significato per molti di loro poter incontrare gli amici, continuare a divertirsi facendo una cosa che piace, stare all’aria aperta, confrontarsi, misurarsi…

Per questo motivo la nostra società, a parte l’iniziale lockdown totale, si è sempre battuta per dare continuità alla propria azione nella convinzione che il nostro fosse prima di tutto un servizio sociale per i giovani e per le loro famiglie.

Ci siamo attivati in ogni fase di questa pandemia adeguando regolamenti, comportamenti, adottando nuovi protocolli, investendo in materiale per la sanificazione, ponendoci sempre in maniera proattiva rispetto ad ogni decisione e avendo sempre a cuore la continuità dell’attività oltre che la tutela della salute.

Di tutto questo noi come ASD Giovane Offagna ne andiamo orgogliosi perché sappiamo di essere stati coerenti a noi stessi e aver offerto un servizio fondamentale ai nostri ragazzi e alle loro famiglie

Dal’11 gennaio però, con l’entrata in vigore del nuovo decreto, tutto questo non è più possibile o perlomeno, non ci è più concesso farlo con riferimento a tutti i nostri ragazzi.

Per chi ha più di 12 anni, infatti, è possibile fare attività solo in presenza di un green pass rafforzato e dunque di un ciclo di vaccinazione completo o di una guarigione da non più di sei mesi.

Questo ha di fatto precluso, praticamente dalla sera alla mattina, ad un numero importante di atleti la possibilità di poter fare attività relegandoli ad una sorta di ghetto, ma soprattutto privandoli di una dimensione fondamentale, quale era stata appunto fino a quel momento, la pratica sportiva.

Dato per assodato l’importanza della campagna vaccinale in generale ma posto che, seppur auspicabile, il raggiungimento di percentuali di vaccinazioni elevate anche in fasce di età più giovani resta comunque una facoltà e non un obbligo, con l’entrata in vigore del nuovo decreto di fatto si è introdotta una norma estremamente penalizzante per tanti ragazzi.

Il fatto che il rispetto delle regole venga prima di tutto, così come la tutela della salute e la sicurezza di tutti, non ci esime però dal poterci porre una domanda: siamo sicuri che negare ai ragazzi (che tra l’altro a volte non hanno neppure il pieno potere di decidere se vaccinarsi o meno in quanto condizionati dalla volontà dei propri genitori) la possibilità di fare sport e socializzare in maniera normale, è veramente la cosa più giusta in questo momento?

Oppure una decisione prudente, magari volta a incentivare o “forzare” verso la vaccinazione di massa, non rischia piuttosto di tramutarsi in una scelta ingiusta, penalizzante, esclusiva e discriminatoria?

È difficile trovare risposte giuste in assoluto ma una cosa è certa: lo sport e la possibilità di uscire e praticare movimento socializzando è per i ragazzi fondamentale specie in questo momento.

Altrimenti il rischio è quello, volendo tutelare i ragazzi da un punto di vista sanitario, di penalizzarli invece dal punto di vista psicologico e sociale.

Forse nella valutazione costi benefici sarebbe più opportuno mettere sul piatto della bilancia tutti gli aspetti e magari sacrificare l’obbligo di green pass per fare attività fisica trovando soluzioni di mediazione più efficaci.

Di una cosa però siamo certi: sapere che tanti dei nostri ragazzi devono stare lontano dal rettangolo verde quando in realtà ne avrebbero tanta voglia e tanto bisogno ci fa piangere il cuore… e noi adulti abbiamo il dovere di interrogarci e di prendere posizione per chiedere soluzioni più giuste e questa a nostro avviso: NON LO È!


da Alessandro Andreoli Presidente ASD Giovane Offagna







Questo è un comunicato stampa pubblicato il 20-01-2022 alle 10:02 sul giornale del 21 gennaio 2022 - 1148 letture

In questo articolo si parla di attualità, sport, bambini, calcio, ragazzi, regole, comunicato stampa, covid

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