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Loreto: il sindaco Pieroni salva all'ultimo la Corsa del Drappo

3' di lettura 06/09/2021 - Il primo cittadino si appella al Prefetto e all'Anci dopo il braccio di ferro con la commissione vigilanza che ieri ha rischiato di far saltare all'ultimo, senza motivo obiettivo, la tradizionale gara di cavalli. "Servono parametri uguali per tutti e non discrezionali. Le nostre misure di sicurezza erano a norma"

La gara più attesa che rischia di saltare a mezz’ora dal via per un’inezia burocratica sollevata da un membro della commissione vigilanza. Il sindaco Pieroni non ci sta e firma di suo pugno l’ordinanza sulla sicurezza pubblica che permette lo svolgimento della tradizionale competizione tra cavalli. Corsa del Drappo appesa a un filo ieri pomeriggio (domenica 5 settembre, ndr) a Loreto, a causa del diniego di alcuni dei funzionari della Commissione vigilanza per i locali e pubblico spettacolo a rilasciare il nulla osta al suo svolgimento. Un diniego senza motivazioni obiettive, secondo il primo cittadino lauretano che, per non lasciare senza Corsa la sua città, non ci ha pensato due volte a firmare un provvedimento d’urgenza dettato da motivazioni di sicurezza dell'ordine pubblico, potenzialmente a rischio di fronte ad un annullamento dell'ultima ora, dal momento che già molti cittadini e turisti erano intervenuti sul posto per assistere alla gara. “Non è possibile che si contestino sistemi di sicurezza che per la legge sono a norma – dice Pieroni – Così come non è possibile che ciò che una commissione ha ritenuto valido due anni fa e, solo qualche settimana fa, anche per la città di Fermo, dove pure si svolge un Palio all’interno della città, non debba essere valido anche oggi per Loreto: le normative sono rimaste le medesime e sono state rispettate. Non si comprende perché i sindaci e comuni che amministrano debbano essere in balia della discrezionalità di alcuni componenti della commissione”. Nello specifico, ciò che uno dei componenti la commissione ha osservato riguardava la distanza delle transenne metalliche dallo steccato a collo d’oca, la quale, tuttavia, non solo era entro i limiti di legge ma all'interno della commissione aveva già riscontrato il parere favorevole del rappresentante del Mibact. Un elemento oltretutto mai portato in discussione nella riunione precedente, nella quale erano state date altre prescrizioni al comune, tutte prontamente messe in opera. A quel punto Pieroni ha esercitato la sua facoltà di sindaco di poter decidere per il suo comune. “Il mio è soprattutto un appello al Prefetto e anche all’ANCI – continua il sindaco – perché i sindaci non siano lasciati soli nel prendere queste decisioni e fare questo tipo di scelta. Occorre mettere fine a questa prassi che non punta a cercare soluzioni ma solo a cercare cavilli: il sistema va cambiato alla radice, altrimenti noi amministratori ci sentiamo abbandonati dal sistema centrale nella gestione della cosa pubblica”.






Questo è un articolo pubblicato il 06-09-2021 alle 17:43 sul giornale del 07 settembre 2021 - 378 letture

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