Campana atto III: scontro a suon di pareri legali

Prima che si incenerisca completamente l’immagine del Campana sarebbe meglio che la politica osimana si sedesse attorno a un tavolo per siglare un armistizio sul prestigioso istituto d’istruzione permanente. Sono in tanti gli osimani, in particolare quelli con i capelli bianchi, che rimpiangono i tempi andati, quando nelle sale del palazzo si udiva il silenzio tipico dei luoghi dedicati allo studio o le voci degli studenti del liceo che animavano la parte che si affaccia su piazza Sant’Agostino. A vigilare che tutto fosse in buon ordine c’era Alessandro Niccoli, insigne studioso, professore e preside, nonché senatore della repubblica per lo scudo crociato. Erano anni in cui, qualsiasi sindaco o capo dell’opposizione si alternasse, prima di proferire parola sul Campana chiedeva il permesso al professore che rispondeva con un cenno del capo per dare o meno il suo assenso. Ora invece il Campana si trova a vivere uno dei periodi più bui della sua storia e non perché sono sempre di meno i ragazzi che studiano o perché stiamo vivendo una pandemia, ma perché la politica sta litigando per delle nomine. Non si litiga su Kant o Schopenhauer, non si dibatte sui grandi filosofi o su cosa sia il bene per la comunità, ma per la presidenza. La storia recente del Campana è risaputa, ne hanno parlato tutte le testate giornalistiche, ma più passano i giorni e più escono situazioni nuove che non possiamo non raccontare ai nostri lettori. Nelle scorse settimane (6 maggio) l’amministrazione Pugnaloni aveva chiesto un parere legale sulla legittimità dell’elezione della presidente Giacchetti all’avv. Alessandro Morini che aveva confermato i dubbi dei richiedenti. Ma a sua volta la stessa presidente si era premurata di far pervenire agli enti interessati un parere diametralmente opposto formulato dal prof. Fabrizio Lorenzotto (8 maggio). Per dipanare la questione il sindaco e la giunta hanno pensato bene di affidare (20 maggio) un’apposita consulenza al prof. Giuseppe Caio, docente di diritto amministrativo all’Università di Bologna. Consulenza che prevede un esborso, per le casse del comune, di 3.552,64 euro. Insomma sono andati avanti attraverso pareri legali per una nomina a presidente, titolo onorifico visto che è previsto un gettone di 30 euro per ogni cda. Ma c’è di più, in seguito ai dubbi manifestati dall’amministrazione comunale subito dopo l’elezione della Giacchetti, l’istituto scolastico regionale, organo deputato ad occuparsi del Campana, aveva richiesto un parere all’Avvocatura dello Stato che dovrebbe arrivare nei prossimi giorni. Diventa difficile quindi capire perché per una questione del genere anziché attendere il responso dell’Avvocatura dello Stato, organo sulla cui imparzialità nessuno avrebbe da ridire, si sia ricorso a tre pareri legali. La somma stanziata per l’incarico al prof. Caio non è cospicua, sono circa 10 centesimi per ogni osimano, ma ce n’era bisogno? Siamo arrivati al punto che non ci si fida preventivamente nemmeno dell’Avvocatura dello Stato? Quest’ultima decisione ha scatenato la consueta guerra di comunicati che preferiamo tralasciare per il bene dell’istituto. I civici hanno messo in discussione la validità delle nomine della maggioranza che non ha indicato una donna, come invece prevedeva il bando comunale, dall’altra parte non è andata giù la nomina della presidente Giacchetti, fatta quando ancora mancava l’indicazione del quinto componente da parte del comune dopo le dimissioni del prof. Alessandrini. Non sindachiamo sulle posizioni dei due schieramenti, ognuno avrà le sue buone ragioni, ma il modo in cui è venuta fuori tutta questa querelle ha leso l’immagine dell’istituto che fino ad ora aveva sempre goduto di un grandissimo prestigio.

Questo è un articolo pubblicato il 26-05-2021 alle 20:00 sul giornale del 27 maggio 2021 - 332 letture
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