CNA dura sui ristori: solo il 60% delle imprese prenderanno gli spiccioli previsti dal Decreto

Un’ormai consueta schizofrenia da annuncio che si sposa ad un’inconsistenza applicativa, tra la soglia minima del 30% di calo del fatturato e la media mensile di perdita annuale con cui si prova a mascherare una sorta di distribuzione di risorse a pioggia, ma con la beffa del filtro di accesso.
Alla luce di questo fatto, denunciato dagli imprenditori nei nostri Uffici dopo l’apertura della piattaforma per richiedere i ristori, la CNA torna a tuonare sul meccanismo attivato, che ritiene assolutamente inaccettabile e soprattutto ingeneroso, visti gli sforzi fatti e la situazione che permane assolutamente precaria ed incerta.
“Serve un segnale di forte discontinuità rispetto allo scorso Governo – sottolinea il direttore CNA Territoriale di Ancona, Massimiliano Santini- , che francamente non si percepisce in termine di sostanza e tempismo, poiché sebbene siano cambiati gli attori, si è semplicemente perso tempo prezioso e la situazione è sempre più grave”.
La CNA di recente è tornata a ribadire con forza il fatto che servono risorse finanziarie accessibili e quindi occorre far slittare la moratoria oltre il 30 giugno, rinnovare il sistema delle garanzie pubbliche e puntare sui Confidi, che hanno saputo supportare meglio degli altri le esigenze delle micro e piccole imprese. Bene ha fatto a riguardo l’Assessore regionale Carloni con la L.R. 13 grazie ai 22 milioni messi ad abbattimento dei costi di accesso al credito e altrettanto lungimirante è stato l’Assessore Aguzzi nel rifinanziare il bando “creazione d’impresa”, che sta favorendo tante nuove iniziative imprenditoriali.
Tuttavia non basta e la CNA ribadisce che si deve fare di più e meglio, partendo dalla correzione dell’impostazione che regola la Tari, evitando di appesantire con tale imposte la situazione delle imprese, prorogare lo slittamento delle cartelle esattoriali e riconoscere la possibilità di rateizzare i pagamenti, introdurre una normativa più flessibile sui contratti a tempo determinato, che nelle nostre imprese tendenzialmente approda in una occupazione stabile.

Questo è un comunicato stampa pubblicato il 06-04-2021 alle 17:21 sul giornale del 07 aprile 2021 - 213 letture
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