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Moda: il comparto manifatturiero più colpito dalla crisi. Riduzione di domanda estera di beni e servizi

2' di lettura 10/02/2021 - Le misure di distanziamento sociale, le restrizioni alla mobilità e la chiusura delle attività per contrastare la pandemia, hanno generato una straordinaria crisi di domanda, con un calo delle vendite al dettaglio nel 2020 del 5,4%, combinazione di un aumento del 3,7% delle vendite di beni alimentari e di una caduta del 12,2% dei prodotti non alimentari. L’analisi è dell’Ufficio Studi di Confartigianato.

I cali sono drammatici per tutto il sistema moda, per l’abbigliamento (-24,2%) e calzature, articoli in pelle e da viaggio (-24,5%). Per i prodotti della moda il calo di vendite dello scorso anno è più del doppio della perdita accumulata nella successione delle due precedenti recessioni. Tra il 2007 e il 2014: nell’arco di sette anni, infatti, le vendite scesero del 12,4% per abbigliamento e dell’11,1% per le calzature e articoli in pelle.

Servono subito interventi strutturali per rilanciare il settore di punta del made in Italy nel mondo, ad alta vocazione artigiana, la necessità di misure per rilanciare i consumi interni di moda e per accompagnare le imprese a riposizionarsi sui mercati internazionali, sottolinea il Presidente di Confartigianato Marche Giuseppe Mazzarella.

Le Marche sono una regione a forte vocazione manifatturiera ed esportativa ed il 16% delle imprese marchigiane prevede fino a giugno 2021 una riduzione di domanda estera di beni e servizi a causa dell’emergenza da Covid-19.

Gli effetti di queste riduzioni della domanda, prosegue il Presidente Mazzarella, sono già evidenti analizzando la dinamica delle esportazioni regionali: in particolare nelle Marche le vendite all’estero dei settori a maggior concentrazione di MPI (food, moda, legno e mobili, prodotti in metallo) ammontano nei primi 9 mesi del 2020 a 2,6 miliardi di euro e rappresentano un terzo (33,1%) delle esportazioni manifatturiere regionali, quota che supera di 4,7 punti percentuali la media del 28,4%. Nel periodo le esportazioni delle MPI marchigiane sono in flessione del -19,3%.

Per accelerare la crescita dell’economia ed evitare l’iceberg di una crisi del debito, sottolinea Giorgio Cippitelli Segretario Generale di Confartigianato Marche, il nuovo Governo in formazione dovrà ridefinire le risorse del Piano nazionale di ripresa e resilienza in funzione di obiettivi misurabili, realistici e con scadenze precise oltre ad impostare le riforme economiche e fiscali per migliorare il funzionamento della pubblica amministrazione.

La ripresa delle micro e piccole imprese della manifattura necessita di interventi sostenuti dai fondi europei, con priorità verso quei comparti del made in Italy che hanno subito maggiormente la crisi e che possano migliorare e rafforzare la ripresa del Paese e dei territori.


   

da Confartigianato Imprese Marche







Questo è un MESSAGGIO PUBBLICITARIO - ARTICOLO A PAGAMENTO pubblicato il 10-02-2021 alle 10:54 sul giornale del 11 febbraio 2021 - 234 letture

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