Comuni Rifiuti Free 2020, male le Marche. Legambiente: "Urgente invertire rotta"

Vincitori assoluti sono il Comune di Torre San Patrizio (FM), con l’80,9% di raccolta differenziata e 56,3 kg/a/ab che si aggiudica la medaglia d’oro dei comuni al di sotto dei 5.000 abitanti. Segue Ponzano di Fermo (FM) con il 77,9% di raccolta differenziata e 65,4 kg/a/ab; Belforte all’Isauro (PU) con l’83,7% di raccolta differenziata e 71,1 kg/a/ab e Piandimeleto (PU) con l’85% di raccolta differenziata e 74,2 kg/a/ab.
Nella categoria dei comuni tra i 5.000 e 15.000 abitanti svetta il Comune di Terre Roveresche (PU) con l’81,8% di raccolta differenziata e 70,2kg/a/ab. Segue Camerano (AN) con l’82% di raccolta differenziata e 74,3 kg/a/ab e chiude la classifica il Comune di Fermignano (PU) con l’83,1% di raccolta differenziata e 75 kg/a/ab.
Unico al comando nella classifica dei comuni al di sopra dei 15.000 abitanti è il Comune di Castelfidardo (AN) con l’80,9% di raccolta differenziata e 75 kg/a/ab.
Nelle Marche, quindi, con 8 amministrazioni libere dai rifiuti, sono pronti alla sfida dell’economia circolare il 4% dei Comuni con il 3 % di popolazione coinvolta.
Questi i numeri marchigiani di Comuni Ricicloni 2020, l’indagine presentata oggi pomeriggio a Roma, durante la seconda giornata del talk show online EcoForum sull’Economia circolare dei rifiuti, organizzato da Legambiente, Editoriale La Nuova Ecologia e Kyoto Club.
Secondo gli ultimi dati ISPRA disponibili (2018), nel complesso in Italia la produzione dei rifiuti rimane ancora alta, con 499,7 kg/ab/anno, e se la raccolta differenziata intercetta, mediamente a livello nazionale, oltre la metà dei rifiuti prodotti con il 58,1%, si registra ancora un forte divario tra Nord (67,7%), Sud (46,1%) e Centro Italia (54,1%). Nelle Marche molto buono il risultato della raccolta differenziata che si attesta a 70,47% di media regionale mentre è al di sopra della media nazionale la produzione pro capite di rifiuti che arriva a 520 kg/ab/anno, dati della Regione Marche relativi all’anno 2019.
“Con il recepimento del pacchetto delle direttive europee sull’economia circolare - dichiarato Marco Ciarulli, direttore di Legambiente Marche - si è definito il contesto in cui i Paesi Membri devono muoversi da qui ai prossimi anni. Tra gli obiettivi principali: il limite massimo del 10% di rifiuti conferiti in discarica, percentuali molto ambiziose di riciclo dei rifiuti prodotti e un tetto per abitante di 100 chili di residuo secco (indifferenziato) prodotti annualmente. Come fotografa il nostro rapporto Comuni Ricicloni 2020, ad oggi la produzione dei rifiuti non recuperabili e conferiti in discarica al di sotto dei 75 chili per abitante all’anno è raggiunta solo da 8 Comuni nella nostra regione, quasi dimezzati rispetto allo scorso anno quando erano 14. Un dato preoccupante che ci obbliga a cambiare marcia e mettere in campo proposte concrete per abbattere la produzione dei rifiuti. Proprio per questo è determinante applicare il sistema di tariffazione puntuale su tutto il territorio regionale, in nome del principio chi inquina paga, supportando le amministrazioni che ce l’hanno fatta”.
Comuni Ricicloni è un concorso volontario (cui concorrono le realtà che inviano i dati di produzione dei rifiuti nei tempi e nei modi stabiliti dagli organizzatori)ve un dossier a cura di Legambiente,vcon il patrocinio del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, in collaborazione con CONAI, Comieco, Corepla, CIAL, CoReVe, RICREA, Rilegno, Consorzio Italiano Compostatori e Assobioplastiche. Partner: FaterSmart e Eurosintex.
“Il raggiungimento, nei tempi previsti, degli obiettivi che l’Europa, e anche l'Italia, si è prefissata avverrà se si faranno i giusti passi per completare al più presto la rivoluzione circolare nei territori e se si inserirà l’economia circolare tra i pilastri del Recovery Plan - commenta Francesca Pulcini, presidente di Legambiente Marche -. Per questo tra gli interventi da mettere tra le priorità della nuova amministrazione regionale per far accelerare l’economia circolare, occorre accelerare sulla realizzazione dell’impiantistica di riciclo ancora carente nelle Marche, a partire dagli impianti di digestione anaerobica, insieme all’applicazione della tariffa puntuale e prevenzione della produzione dei rifiuti. Mettere in campo queste iniziative - conclude Pulcini -, oltre a permetterci di stare al passo con quanto richiesto dall’Europa, ci permetterà di recuperare il ritardo accumulato nella gestione dei rifiuti in questi anni e far crescere il nostro territorio, attivare nuove e sane leve economiche e rendere così concreta la grande possibilità dell’economia circolare”.

Questo è un comunicato stampa pubblicato il 22-10-2020 alle 15:18 sul giornale del 23 ottobre 2020 - 350 letture
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