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Italia Nostra al Monte Grappa

2' di lettura 31/10/2019 - La meta era allettante, l’itinerario apprezzabile, la motivazione, tipica dell’Associazione, quella di godere insieme delle bellezze artistiche e ambientali della nostra bella Italia. Ecco perché i soci di Italia Nostra, con in testa la Presidente Rosalba Roncaglia e alcuni membri del Direttivo, il 19 ottobre, sono partiti all’alba, per il Veneto per raggiungere Bassano del Grappa, passarvi la notte e andare il giorno dopo ,il 20, a visitare il Sacrario sul celebre Monte.

Prima tappa, Villa Emo nei pressi di Fanzolo (Treviso), costruita quando Palladio realizzava edifici simili già da vent’anni. Accompagnati da una guida, i gitanti hanno ammirato, l’atrio, le due lunghe barchesse che ospitavano all’origine le attività agricole e gli interni riccamente decorati con affreschi di Giovanni Battista Zelotti.

Seconda tappa, nel primo pomeriggio, al Tempio canoviano di Possagno, una grandiosa costruzione neoclassica che poggia su tre ampie gradinate e su un vasto acciottolato, progettato dall’architetto Giuseppe Segusini.

Nel Tempio si possono distinguere tre elementi architettonici: il colonnato, che richiama il Partenone di Atene; il corpo centrale simile al Pantheon romano e l’abside dell’altare maggiore. Di grande effetto è la cupola semisferica che poggia su una cornice con fregi dorati, mentre il pavimento è costituito da pietre bianche e rosse.

Sul far della sera, arrivo a Bassano del Grappa e sistemazione in hotel. Dopo cena un giro rapido per la città per vedere il ponte di legno, disegnato dal Palladio, ancora una volta in restauro ma che trasuda l’atmosfera delle gloriose vicende storiche della Guerra 15/18.

Al mattino del 20, non poteva mancare una visita alla città, caratteristica per le celebri osterie e grapperie e un doveroso passaggio sul Ponte reso celebre dalla indimenticata canzone. Poi, in autobus la salita al Monte Grappa, percorrendo la tortuosa strada, fiancheggiata da una fitta vegetazione, e da alberi che sfoggiavano i tipici colori dell’autunno.

Arrivati sulla vetta a 1.700 m, la nebbia impediva a tratti di vedere la vallata ma ha aiutato i visitatori a ripensare alle sofferenze di tanti giovani che allora hanno perso la vita per difendere i confini della Patria.

Dopo aver salito 220 gradini , visita al Sacrario e una mesta occhiata alle tombe dei caduti, alcuni purtroppo senza nome. Al ritorno a Bassano ,ultima tappa : la visita alla Gipsoteca dove sono raccolte centinaia di gessi, testimonianza di un lavoro continuo e gravoso che Canova profondeva nelle sue opere.

Dopo la visita alla casa dell’artista, è arrivato il momento di ritornare a Osimo, con la convinzione di aver ammirato un pezzo della nostra Italia, ricca di storia e di arte, e con ancora in bocca il sapore dei tipici e gustosi piatti del Veneto.


   

da Rossana Giorgetti Pesaro 







Questo è un articolo pubblicato il 31-10-2019 alle 22:03 sul giornale del 01 novembre 2019 - 539 letture

In questo articolo si parla di arte, attualità, natura, visita, articolo

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