utenti online

Unitre: "LEONARDO 500", origine della genialità italiana

5' di lettura 24/10/2019 - Sabato 19 ottobre, nella sede dell’Unitre di Osimo l’avv. Gianluca Mengoni ha tenuto una conferenza su Leonardo da Vinci in occasione del quinto centenario della sua morte, ricorrenza che abbiamo voluto celebrare anche nella nostra città.

Sono intervenute molte persone attratte dall’argomento e dalla piacevolezza che suscita l’ascolto del relatore. Parlare di Leonardo, ha esordito Gianluca Mengoni, è cosa ardua perché di una siffatta personalità poliedrica e impegnata in ogni campo della scienza, della tecnica, delle belle arti, inventore ante litteram delle più avveniristiche scoperte è come tuffarsi in un immenso mare.

Perciò ha seguito delle linee conduttrici iniziando, in base alla sua preparazione umanistica, dalle condizioni storiche ed economiche dell’Italia in cui visse il nostro scienziato. Periodo storicamente complesso ma caratterizzato da una ricerca delle opere di illustri uomini del passato che avevano reso grande l’Italia e da un fervore culturale che si esprimerà con la presenza di artisti di fama universale. Una vita, quella di Leonardo, caratterizzata dal desiderio di andare verso nuovi spazi ed esperienze.

Da Firenze dove si era iniziato all’arte pittorica, si trasferirà a Milano al servizio del Duca Ludovico il Moro il quale lo incoraggiò a sviluppare i suoi talenti in qualsiasi campo artistico e scientifico in cui fosse interessato. Nei primi anni milanesi Leonardo proseguì con gli studi di meccanica, le invenzioni di macchine militari, la messa a punto di varie tecnologie quali i sistemi d'irrigazione, dipinse ritratti e approntò scenografie per feste di corte rimaste famose per le innovazione apportate grazie a macchine e meccanismi che, purtroppo sono andati persi.

Scrittori contemporanei così ricordano «v'era fabbricato, con il grande ingegno et arte di Maestro Leonardo da Vinci fiorentino, il paradiso con tutti li sette pianeti che giravano e li pianeti erano rappresentati da homini»….. «El Para diso era facto a similitudine de uno mezzo uovo, el quale dal lato dentro era tottu messo a horo, con grandissimo numero de lumi ricontro le stelle, con certi fessi dove stava li sette pianeti, segondo el loro grado alti e bassi. A torno l'orlo de sopra del dito mezo tondo era li XII signi, con certi lumi dentro del vedro, che facevano un galante et bel vedere: nel qual Paradiso era molti canti et soni molto dolci et suavi».

È di questo periodo anche il famosissimo Cenacolo in Santa Maria delle Grazie sulle cui disavventure sono state scritte migliaia di pagine ma che, per nostra fortuna, non subì la sorte della futura battaglia di Anghiari, irrimediabilmente persa. A questo punto della conferenza, la “deformazione professionale” ha fatto soffermare l’avvocato sul fatto che Leonardo in una lettera scrisse al duca che in tre anni aveva ricevuto solo “cinquanta ducati”, troppo pochi per sfamare "sei bocche": la sua e quelle degli allievi. Insomma, tra le tante virtù, Leonardo ebbe anche quella della litigiosità a tutto vantaggio degli uomini di legge di allora.

I Francesi intanto occuparono Milano e tali fatti segnò l'inizio di un periodo di viaggi e peregrinazioni, che condussero Leonardo a visitare più corti e città: Mantova, Venezia, ritornò a Firenze. Infine, nel 1502, entrò al servizio di Cesare Borgia come ingegnere militare alla cui corte restò per dieci mesi. Visitò numerose zone dell’Italia centrale e ne creò molte mappe per facilitare le mosse strategico-militari dell'esercito e che sono ora considerate documenti importanti nella storia della cartografia. Inoltre, in questo periodo inizia la celeberrima Monna Lisa. Inizia il suo secondo soggiorno milanese sotto la dominazione francese. Fu un periodo caratterizzato da viaggi, opere pittoriche e studi di anatomia. Tornarono infine gli Sfora a Milano e Leonardo continuò il suo peregrinare che lo portò a Roma ed infine, nel 1517, in Francia al servizio di Francesco I.

Ed in Francia, Leonardo morì il 2 maggio, presso il maniero di Clos-Lucé ad Amboise. Aveva 67 anni. In soli 67 anni Leonardo aveva attraversato ogni strada del sapere e delle arti liberali. Ha ricordato il relatore che studiò matematica, fisica, meccanica, botanica, astronomia, calcolò il raggio terrestre con una approssimazione che ha del miracoloso in considerazione delle apparecchiature del tempo; fu geografo, paleontologo, studiò il corpo umano intuendo il funzionamento del cuore, filosofo, scrittore, musicista, architetto civile e militare, inventore di macchine che verranno realizzate soltanto a secoli di distanza. Si chiede l’avv. Mengoni: avrebbero funzionato il suo aliante o il suo carro armato? Forse no, dati i materiali pesanti di cui disponeva. Rimane incontrovertibile il fatto che la sua mente sia stata in grado di ideare il “futuro”.

Gli intervenuti alla conferenza si sono complimentati con l’avv. Mengoni che, tra l’atro, da buon osimano, ha ipotizzato che durante il soggiorno milanese Leonardo possa essere venuto in contatto con Boccolino Guzzone, capitano di ventura osimano. Non ci sono documenti che lo attestino ma perché escluderlo? Come non ci sono documenti per comprovarlo, è altrettanto vero che nulla esclude tale pittoresca ipotesi. L’unitre ringrazia Gianluca Mengoni che anche in altre occasioni ci ha onorato della sua presenza.


Presidente Unitre Osimo Antonietta Mattioli







Questo è un articolo pubblicato il 24-10-2019 alle 17:01 sul giornale del 25 ottobre 2019 - 551 letture

In questo articolo si parla di cultura, associazione, conferenza, articolo

Licenza Creative Commons L'indirizzo breve è https://vivere.me/bb3W





logoEV
logoEV