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Rubrica Vivere la psicologia: Le cure e l'accudimento che sostengono il bambino: Il ruolo del padre

2' di lettura 23/03/2019 - Nell'articolo precedente si è parlato del primo contatto che si instaura tra madre e neonato, facendo riferimento a quella relazione speciale, innata ed istintiva che serve a garantire il benessere e la sopravvivenza del bambino: Il legame di Attaccamento (J. Bowlby,1969).

Questo legame inizialmente si caratterizza da uno “stato simbiotico”, per cui il neonato non percepisce un confine tra se e la madre, la quale viene vissuta come un prolungamento di se stesso.

Winnicot (1971) scriveva: “Che cosa vede il lattante quando guarda il viso della madre?...Secondo me, di solito ciò che il lattante vede è sé stesso. In altre parole la madre guarda il bambino e ciò che essa appare è in rapporto con ciò che essa scorge“.

Quale è il ruolo del padre nello sviluppo infantile? Molti psicologi hanno mostrato come alcuni aspetti della paternità sono unici e che il padre assume una valenza importantissima nello sviluppo psicofisico del bambino. L'uomo sin dalla gravidanza può offrire sostegno emotivo alla propria compagna, fungendo da punto di riferimento sicuro.

Diventare genitori è un 'esperienza che in realtà inizia già dal concepimento. I nove mesi di attesa, sopratutto per il primo figlio, dovrebbero innescare un cambiamento interno che genera uno stato mentale per cui si inizia a “sentirsi padri e madri”, si ha una nuova concezione di se stessi.

Dopo la nascita il supporto del padre è fondamentale nell'aiutare la madre a migliorarsi sia come genitore che come persona; gli occhi e le parole di un compagno che apprezzano il ruolo materno è fonte di benessere e sicurezza.

Nei primi mesi di vita del bambino il padre assolve la funzione di sostegno alla diade madre-bambino sia tramite l’apporto nell’interazione diretta con l’infante che attraverso la sua funzione di regolazione dell’ambiente famigliare (Lis A, Zennaro A, 1998).

Appare cruciale la disponibilità materna nel favorire l’interazione padre-neonato che dovrebbe passare anche attraverso il contatto fisico più precocemente possibile. J. Lacan (1966) ha ben spiegato che al padre spetta il compito psicologico di “collocarsi” al centro della relazione madre-figlio.

Dal 3 mese di vita nel bambino inizia un processo definito “individualizzazione”, ovvero vi è la comparsa dei primi territori di un sé come diverso dalla madre; è in questo momento che visibilmente il padre assume un ruolo nella triade genitori-figlio.

Pertanto si passa da un rapporto pressoché diadico (madre-bambino) ad una relazione triadica (padre-madre e bambino). Durante il successivo sviluppo il compito della genitorialità si dovrebbe bilanciare tra le due figure (padre-madre), ciascuna con le sue caratteristiche emotive e caratteriali.


   

Dott.ssa Marta Brunetti Psicologa Psicoterapeuta 





Questo è un articolo pubblicato il 23-03-2019 alle 07:33 sul giornale del 23 marzo 2019 - 321 letture

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