Castelfidardo: La scrittrice marchigiana Beatrice Simonetti a Sanremo finalista del premio "Casa Sanremo Writers 2019" con il romanzo fantasy Rodion

Beatrice Simonetti, nata a Loreto nel 1994, ma originaria di Castelfidardo(AN), ha esordito nel 2018 con il suo primo romanzoucronicoRodionedito da Delrai Edizioni.Selezionatatra quasi 500 candidati, è tra i 12 finalisti di Casa Sanremo Writers 2019, concorso letterario nazionale rivolto ad opere edite, a tema libero, che vengono scelte da unagiuria popolare composta da oltre 300 appassionati lettori.
Beatrice studia oggi Traduzione letterariaall’orientale di Napoli, dopo essersi laureata in Lingue e culture occidentali e orientali, ma aprescindere dai suoi studi che l’hanno portataad approfondire la passione per le culture e per le lingue, soprattutto russo e tedesco, ha sempre avutoun grande amore per la lettura.Le lettere l’hanno affascinata fin da bambina, per questo ha poi deciso di mettere su cartale sue storie, dando vita a nuove realtà con cui spera di coinvolgere chi come lei non può fare a menodell’immaginazione.
Rodionè un romanzo ucronico che fa il verso a La svastica sul soledi Philip K. Dick, ed è ambientato in un mondo dove la SecondaGuerra Mondiale è stata vinta dai nazisti: “inunmondo anti-utopico dove regna l’intolleranza, la superiorità razziale, in cui la vita umana conta ben poco, la storia di Edmund cerca di essere il percorso di ogni piccolo uomo nella ricerca di sestesso, in mezzo al caos degli ideologismi”, afferma l’autrice.
Sinossi di Rodion:
Tula, 4 settembre 1946. Rodion è un bambino di nazionalità russa che sopravvive a stento nella dura realtà dei campi di isterilimento nazista. La Germania ha vinto la Seconda Guerra Mondiale e, insieme ai suoi alleati, ha creatoun regime fanatico e totalitario in tutto il mondo.
Tredici anni dopo, Edmund è l'altra faccia della medaglia: un giovane tedesco vittima della folle propaganda nazista che cela oscuri retroscena, mascherandoli con nobili ideali, ai quali il ragazzo credecon assoluta fedeltà.
Il desiderio di difendere la patria si concretizza presto in una chiamata alle armi e lì la lotta di Edmund Heyder si tramuta gradualmente in un percorso di dubbi e incertezze sulla validità di un pensiero che uccide l’umanità.
Famiglia, amicizia, rispetto di sé e del prossimo, patriottismo, dignità, orgoglio e amore gravitano attorno a lui e alla verità che un sovietico rimane pur sempre un essere umano. Un romanzo senza alternative, né sconti, dove la crudeltà dell’uomo arriva a uccidere persino se stessa, in un crescendo di azioni e rivoluzioni.
Non c’è vincitore dove c’è guerra e non c’è anima se a schiacciarla è l’idea che un uomo valga più di un altro, in ogni caso
.Sito web: http://www.delraiedizioni.com

Questo è un comunicato stampa pubblicato il 07-02-2019 alle 15:58 sul giornale del 08 febbraio 2019 - 4118 letture
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