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Con lo sguardo di San Francesco D'Assisi. Prima lettera pastorale dell’Arcivescovo Spina

4' di lettura 20/12/2018 - È stata consegnata questa mattina, durante la periodica riunione del clero diocesano presso il Centro pastorale “Stella Maris” di Colle Ameno, la prima Lettera Pastorale dell’Arcivescovo Mons. Angelo Spina che ha come titolo “Con lo sguardo di S. Francesco d’Assisi” e come sottotitolo “800 anni dalla partenza di san Francesco dal porto di Ancona”.

“Nel 2019 – scrive l’Arcivescovo – ricorrono gli ottocento anni da quando San Francesco partì dal porto di Ancona per recarsi a S. Giovanni d’Acri, oggi Akko, e poi a Damietta in Egitto, dove incontrò il sultano Al Malik-Al Kamil.

È mio desiderio che questa ricorrenza non passi inosservata per la città di Ancona, per la nostra Arcidiocesi e per l’intera regione Marche, per gli alti significati storici, culturali, ma soprattutto religiosi e spirituali”. Appena giunto in Ancona l’Arcivescovo ha cercato di coinvolgere intorno all’idea di celebrare “un anno francescano” la Regione Marche, il Comune di Ancona, l’ANCI Marche, l’Autorità del Sistema Portuale, la Camera di Commercio, l’Università Politecnica delle Marche, la Capitaneria di Porto, i tre Ordini Francescani che recentemente hanno creato un comitato tecnico per un coordinamento armonico delle iniziative da prendere.

“Le Marche - scrive ancora l’Arcivescovo – sono state il luogo dove Francesco, insieme al suo compagno frate Egidio, fece il suo primo viaggio missionario, come araldo e giullare di Dio per comunicare con uno stile assolutamente nuovo e originale la gioia del Vangelo”.

Molte le città ed i paesi delle Marche nei quali è stata registrata la presenta del Santo di Assisi: Ancona, Fabriano, Apiro, Staffolo, Jesi, S. Severino Marche, Osimo, S. Leo di Montefeltro, Sarnano, Ascoli Piceno.

“È nelle Marche che sono stati scritti i Fioretti di S. Francesco nella prima metà del 1300 – afferma, ancora, Mons. Spina – e i Monti di Pietà, la banca dei poveri, vennero istituiti nelle Marche. I cappuccini sono nati nel 1500 nelle Marche. Nicolò IV e Sisto V sono papi francescani marchigiani.

Le Marche sono costellate da una miriade di conventi ricchi di bellezza architettonica ed artistica. Il francescanesimo è stato sempre vivo e lo è tutt’ora nella espressione dei tre Ordini presenti e di quelli femminili che, con la testimonianza claustrale e con le opere di carità, tengono accesa la fiaccola del Vangelo”.

Poi la lettera premette, chiamiamoli così, gli stimoli che una serie di soggetti e di momenti di riflessione permisero a san Francesco una serie di scelte e di norme comportamentali e suggerisce le opportune azioni pastorali.

Con il paragrafo intitolato “Lo sguardo del Crocifisso di san Damiano”, l’Arcivescovo presenta l’incontro di Francesco con Gesù crocifisso, che gli cambia completamente la vita e la proposta pastorale è quella di una peregrinatio dello stesso Crocifisso di san Damiano nelle nostre parrocchie.

Con il paragrafo “Lo sguardo di Francesco sul mondo” Mons. Spina parla dell’amore di Francesco per i poveri che imitando Cristo li incontra, li abbraccia nella loro realtà come poveri “che avevano un nome e un volto”. E la conseguente proposta pastorale è quella di istituire in ogni comunità parrocchiale la Caritas.

ù“Lo sguardo della pace” è il terzo paragrafo che affronta questo tema tanto caro a san Francesco e ritornando a parlare del suo viaggio in Egitto, l’Arcivescovo scrive: “Francesco andò come pellegrino di pace a vivere l’incontro con il Sultano, così diverso per cultura e religione; non ebbe paura di aprire un dialogo” ed apre una proposta pastorale, suggerendo di creare in ogni parrocchia dei momenti di adorazione eucaristica e di preghiera per implorare la pace in tutto il mondo.

Nel IV paragrafo: “Lo sguardo compassionevole sull’altro” l’Arcivescovo afferma che ogni volta che incontriamo il forestiero, il migrante, il rifugiato, il profugo ed il richiedente asilo noi incontriamo Gesù e come proposta pastorale suggerisce agli uffici pastorali diocesani e soprattutto a quello dell’ecumenismo e del dialogo interreligioso di promuovere iniziative volte all’accoglienza ed a favorire l’integrazione.

Ed infine “Lo sguardo sulla bellezza del creato”. Mons. Spina dopo aver intessuto un ragionamento tra pace, armonia del creato, rispetto dell’ambiente legato all’impegno dell’uomo posto al centro del creato da Dio stesso, impegna le comunità parrocchiali a riflettere sulla “Laudato Si’”. La lettera porta la data dell’8 dicembre festa dell’Immacolata Concezione.


   

da Arcidiocesi Ancona Osimo






Questo è un comunicato stampa pubblicato il 20-12-2018 alle 16:38 sul giornale del 21 dicembre 2018 - 607 letture

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