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Italia Nostra Osimo: Intervento di ricostruzione vegetale sulla sponda destra del Fiume Musone in località Campocavallo

2' di lettura 17/12/2018 - A seguito di una richiesta di consulenza da parte del Comune, Italia Nostra di Osimo ha formulato una dettagliata proposta di ripiantumazione di un’area franosa lungo la sponda destra del Fiume Musone, in località Campocavallo di Osimo, adiacente alla pista ciclabile.

In seguito ad un’esondazione una parte dell’argine è stata erosa. Scopo del progetto è ricostruirlo utilizzando essenze arboree e arbustive caratteristiche della vegetazione ripariale locale per consolidare il terreno e ripristinare la continuità dell’ambiente fluviale.

La lunghezza dell’argine oggetto di studio è di circa 150 metri ed è zona di transizione tra l’ecosistema terrestre e quello acquatico, in cui in genere la vegetazione si dispone lungo diverse fasce a seconda della disponibilità idrica presente. In prossimità delle rive fluviali le comunità vegetali si dispongono secondo una zonazione ben precisa ad andamento lineare e parallelo ai flussi della corrente in relazione alla decrescente capacità di resistere alla sua forza.

A contatto immediato con la corrente si trova la boscaglia di salici cespugliosi, dietro si localizzano i salici arborei seguiti a loro volta da pioppeti lungo il pendio di raccordo tra il greto e i primi terrazzi e infine si può trovare il querceto che in alcuni casi viene a contatto con il pioppeto.

La zonazione si arricchisce ulteriormente dove il flusso della corrente rallenta molto: qui saliceto e pioppeto si estendono ulteriormente, inoltre si possono osservare canneti e insediamenti di piante idrofite. Il progetto prevede tre fasce ognuna con diverso gradiente di igrofilia che decresce man mano che si allontana dalle sponde del corso d’acqua.

La configurazione spaziale che si viene a creare con questo tipo di progettazione conferisce una fisionomia irregolare tipica del bosco adulto, già dai primi anni dalla messa a dimora delle piante.

L’impianto di piantumazione è innovativo: si tratta di un metodo che imita i processi dinamici naturali di spontanea riforestazione delle aree abbandonate. A completamento del progetto viene proposto il numero delle piante da utilizzare.

Sarebbe preferibile che l’operazione si articolasse in due momenti: uno nell’immediato, prima che l’inverno causi ulteriori danni e l’altro a fine 2019 affinché la fragilità dell’argine non vanifichi l’intervento di recupero.








Questo è un comunicato stampa pubblicato il 17-12-2018 alle 20:08 sul giornale del 18 dicembre 2018 - 1291 letture

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