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Fibromialgia: quando il dolore non è solo fisico

3' di lettura 09/07/2018 - La vita umana è per cognizione di causa costernata di gioie, ma anche di dolori. Dolori che non sono sempre intesi come esclusivamente fisici, ma ce ne sono di vari tipologie. In questo articolo affronteremo il problema “dolore” e le sue varie sfaccettature dal punto di vista del malato fibromialgico, che ogni giorno compie una dura lotta contro la sofferenza.

Sentiamo sempre parlare di dolore, ma ci siamo mai chiesti cosa significhi davvero e cosa racchiude questa parola? Per dolore si possono intendere un'infinità di cose, dal dolore mentale, che non riguarda il fisico se non per vie secondarie, ma è quel dolore per esempio derivante da un lutto, una separazione o qualsiasi evento che ci disturba mentalmente; al dolore fisico, quello che proviamo quando ci facciamo male o qualcosa non va nel nostro organismo.

Poi c'è il dolore esistenziale, che è quello più subdolo, invisibile, impalpabile, eppure sempre presente, ti entra dentro e ti accompagna per il resto della vita. Qualsiasi sia il dolore del quale una persona soffre, un elemento fondamentale per lenire un po’ i suoi effetti è costituito dalle relazioni interpersonali.

Queste diventano importantissime nei periodi di maggior difficoltà, quando il dolore diventa insopportabile e possono essere un valido aiuto. Il supporto della famiglia, gli amici, i medici, i gruppi di aiuto sono essenziali per poter affrontare la vita in un modo più sereno.

Il problema della costruzione di queste relazioni è che magari le persone di cui siamo attorniati, non credano cecamente alla nostra sofferenza. Questo può capitare perché il dolore non può essere visto, si tratta di una "malattia invisibile" ed è un'esperienza molto personale. Alcuni non comprendono come si può cambiare repentinamente, nel senso essere allegri e normali un giorno e poi successivamente essere diversi.

Loro non possono comprendere come i nostri livelli di attività ed energia possa variare di giorno in giorno, ma anche da ora ad ora. Il dolore non è finto, ma è molto reale. Intanto una delle terapie più sicure è credere in se stessi, anche quando gli altri ci mettono in discussione.

Per il malato fibromialgico le relazioni interpersonali diventano indispensabili, sono la linfa vitale che mette in condizione il paziente di affrontare la vita di tutti i giorni. Stima e rispetto sono la base fondamentale delle relazioni, specialmente con le persone che ci sono più vicine. Se poi riusciamo a creare rapporti con persone che vivono la stessa situazione è ancora più motivante, in quanto come uno specchio vediamo la nostra immagine sull’altra persona. Una persona in grado di capire ciò che proviamo e che può diventare un grande alleato.

La comunicazione con il mondo che ci circonda non è facile, basta un niente per incrinare o far nascere un rapporto. Comunicare il dolore e la sua intensità è ancora più difficile: se si sbaglia possono nascere complicazioni e la richiesta di aiuto si potrebbe trasformare nell'accusa di essere sempre malati per farsi giustificare, anche se non è così.

Possiamo fare qualcosa di meglio? Si. Cambiare il modo di pensare, avere una spinta positiva, oltre che migliorare i rapporti con gli altri, migliora il rapporto con noi stessi, e nel momento del bisogno è il principio fondamentale.






Questo è un comunicato stampa pubblicato il 09-07-2018 alle 08:52 sul giornale del 10 luglio 2018 - 757 letture

In questo articolo si parla di cultura, salute, mente, corpo, dolore, fibromialgia

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