Raschia: "dalla Fondazione Recanatesi al Comune di Osimo, il passo è breve. Ci vorrebbe saggezza, intelligenza e umiltà per compierlo"

Per una parte delle lavoratrici e dei lavoratori -va ricordato- si sarebbe trattato di un nuovo intervento sul proprio stato giuridico dopo la trasformazione, già avvenuta due lustri or sono, dell'IPAB (Istituzione Pubblica di Assistenza e Beneficienza) in Fondazione di diritto privato.
All'epoca la decisione aveva di fatto segnato quei lavoratori determinandone il passaggio dal settore pubblico a quello privato, appunto. Senza contare, oltretutto, l'introduzione per i nuovi assunti di nuove regole con un diverso CCNL di riferimento. Diverso e più povero: insomma, figli che vedono peggiorare i trattamenti normativi ed economici rispetto ai propri padri.
Un iter già seguito da altre realtà assistenziali del territorio che hanno registrato una separazione della forza lavoro. Una pericolosa divisione, una frantumazione, che -tanto per rimanere nei paraggi- all'azienda ASSO ha connotati perfino paradossali: 150 lavoratori distribuiti su 10 CCNL diversificati. Incredibile!
Al punto che lo stesso Presidente Giacco di recente ha espresso una sentita raccomandazione al Sindaco Pugnaloni: "...Aiutateci a ricomporre questo quadro. Quadro che oltretutto complica la gestione, non la favorisce certo, crea frizioni." Pugnaloni non si è fatto attendere, né tanto meno pregare e per tutta risposta ha spedito con procedura d'urgenza (i lettori ricorderanno la decisione con effetto addirittura retroattivo) anche educatrici asilo nido e bibliotecario...
Con l'aggiunta, ovviamente, di un altro contratto, CCNL Enti Locali, da applicare al personale "trasferito" a forza. Vicende -tutt'altro che concluse- che hanno visto il comune indossare la veste del tagliatore di teste. Ruolo svolto con rara maestria, con un Sindaco addolorato, quasi in lacrime, nella condizione -così si è detto- di non poter far altro.
Non abbiamo motivi per dubitare della buona fede, e del sincero sentimento. Oggi, però, quel dolore può ricevere finalmente sollievo. porre fine, dimostrando doti di umana sensibilità che devono sempre accompagnare le qualità di un serio amministratore. Si può fare altro? Si. Certamente.
Al Recanatesi, l'intesa che si sta profilando -sottoposta al vaglio dei lavoratori- prende atto delle nostre puntuali valutazioni. Un anno fa ci eravamo infatti opposti energicamente alla decisione allora prospettata di cedere il personale. FP CGIL in testa.
C'eravamo fatti carico di proporre, come valida alternativa, il temporaneo distacco dei lavoratori: modalità che sostanzialmente non cambia né lo svolgimento dell'attività lavorativa né le responsabilità del datore di lavoro per i trattamenti economici e normativi dovuti.
Non abbiamo arretrato di un centimetro e a distanza di un anno quelle nostre posizioni possono finalmente vedere una soluzione condivisa, in grado di rasserenare gli animi consentendo di concentrare tutte le forze per organizzare servizi di ancor più elevata qualità.
Proprio quanto ci si attende -per tornare al punto- dal comune di Osimo, un obiettivo a portata di mano, specie dopo il recente pronunciamento della Corte dei Conti che stabilisce la piena legittimità di una operazione in grado di salvaguardare, tenendo assieme i lavoratori coinvolti, la discrezionalità e l'autonomia dell'ente.
Le stesse conclusioni cui peraltro era giunta l'ANCI in parere all'epoca tutt'altro che tenuto nella dovuta considerazione. Oggi si può riparare a quel torto, un torto sul quale lo stesso consiglio comunale aveva lungamente dibattuto dividendosi fino all'ultimo voto.

Questo è un comunicato stampa pubblicato il 12-06-2018 alle 08:34 sul giornale del 13 giugno 2018 - 2746 letture
In questo articolo si parla di cgil, politica, ancona, Andrea Raschia
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