utenti online

Alla riscoperta della Torre acquedotto Grazie a "Spazi e Sapori' ed Astea

3' di lettura 07/09/2017 - Alla riscoperta della Torre Serbatoio acquedotto di Osimo. Grazie a “Spazi e Sapori”, l’iniziativa promossa da Confartigianato lo scorso 1 settembre, che tornerà in città domenica prossima (10 settembre), è stato possibile entrare nell’edificio, conoscere la sua storia e l’utilizzo attuale.

La bellissima Torre, che svetta in piazza Duomo tra la cattedrale e Palazzo Fiorenzi, venne progettata dall'architetto Innocenzo Sabbatini (nato a Osimo nel 1891, dove morì nel 1983). Tra i suoi progetti ci sono il restauro di Palazzo Leopardi e di Palazzo Gallo per la Cassa di Risparmio, il restauro della Chiesa del Cimitero Maggiore, il restauro di Palazzo Badialetti, la sistemazione dei giardini pubblici di Piazza Nova, la Villa Orsi Fagioli e, appunto, nel 1933 la Torre Serbatoio dell'acquedotto.

L'iter fu lunghissimo: dall'epoca dell'incarico nel 1933 all’inaugurazione nel 1955. Si tratta di un opera di alta ingegneria idraulica e l’architetto si deve essere cimentato con impegno per acquisire le nozioni tecniche necessarie per la sua realizzazione e il suo funzionamento.

La Torre doveva in fatti coniugare insieme esigenze strutturali (cemento armato), architettoniche (stile razionalista) ed idrauliche (tecnica di sollevamento, deposito e distribuzione dell'acqua). La struttura a pianta quadrata per una altezza di circa 40 metri è stata realizzata in cemento armato, successivamente rivestita con lastre di travertino.

Le dimensioni del serbatoio derivanti dal calcolo dell'acqua potabile da distribuire in città, imposero a Sabbatini la costruzione di un edificio massiccio che deve farsi largo in uno spazio limitato. La gestione dell’acquedotto, svolta dal Gruppo Astea, consiste nell’attività di captazione (prelevamento dell’acqua dalle fonti di approvvigionamento), di potabilizzazione (solo nei casi in cui è necessaria), di adduzione e stoccaggio nei serbatoi ed infine di trasporto e distribuzione ai clienti.

Per il territorio di Osimo le fonti di approvvigionamento derivano sia da falde acquifere che dal bacino superficiale, il lago di Castreccioni. In particolare alla sommità della Torre, denominata serbatoio “Duomo Alto”, ad una quota di circa 300 metri, è situata una vasca di accumulo di forma cilindrica, con diametro di 8 metri ed una altezza di circa 6,5 per un volume utile di acqua pari a circa 300m³.

Tramite elettropompe collegate direttamente al serbatoio interrato “Duomo Basso”, antistante la cattedrale, l’acqua viene pompata fino alla vasca di accumulo, che ha la funzione di compensare i picchi giornalieri di fabbisogno e garantire, attraverso una rete di condotte interrate, la distribuzione dell’acqua per gravità. Il serbatoio, oltre alla funzione di distribuzione dell’acqua, ricopre anche quella di alimentazione di alcuni serbatoi periferici del territorio comunale di Osimo attraverso apposite condotte di trasporto.

L’anno scorso sono stati prelevati dall’ambiente quasi 3.300 milioni di metri cubi di acque potabili di cui 1 milione di metri cubi da due campi pozzi localizzati a Campocavallo e a Padiglione e la restante dal lago di Castreccioni. Nel 2016 nel serbatoio sono transitati circa 660.000 m³ di acqua potabile.


   

da Astea SPA




Questo è un comunicato stampa pubblicato il 07-09-2017 alle 16:30 sul giornale del 08 settembre 2017 - 821 letture

In questo articolo si parla di cultura, attualità, osimo, Astea spa, architettura, visite

Licenza Creative Commons L'indirizzo breve https://vivere.me/aMNq





logoEV
logoEV