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Unitre: conferenza del Dott.Gianfranco Buccelli ,appassionato conoscitore della storia d’Egitto, "il Faraone ritrovato"

3' di lettura 08/03/2017 - Molto atteso all’Unitre il ritorno del Dott.Gianfranco Buccelli ,appassionato conoscitore della storia d’Egitto, come aveva già dimostrato lo scorso anno, con una interessate conferenza. Gianfranco ha presentato quest’anno agli ascoltatori, un personaggio affascinante :Tutankhamon, narrandone il ritrovamento della tomba. Legato a questo Faraone- ragazzo, è il nome di Howard Carter ,un londinese nato nel 1874,che ebbe un ruolo fondamentale nella scoperta della sua tomba .

Figlio di un artista,Carter abile disegnatore, a 17 anni divenne assistente dell’egittologo Percy Newberry,partecipando a una sua spedizione ,nella necropoli di Bem Hason, dove ebbe l’incarico di ricopiare e catalogare le decorazioni e i geroglifici all’interno della tomba .Nominato più tardi ispettore capo del Consiglio supremo delle antichità della Cultura egiziana, coordinò gli scavi a Luxor. La sua fortuna iniziò quando, nel 1905, venne in contatto con George Herbert, quinto conte di Carnarvon che gli diede molte risorse economiche per finanziare scavi archeologici.

Carter, concentrò i lavori nella Valle dei Re, dove per 5 secoli gli antichi egizi seppellivano i loro sovrani. Il Dott. Buccelli che ha il pregio di una parola fluida e forbita, ha continuato a raccontare,per mezzo di slides, le difficoltà che ha incontrato Carter in quei primi scavi, rivelatasi infruttuosi, interrotti poi per lo scoppio della I° Guerra Mondiale. Terminata questa, Carnarvon,non soddisfatto dei risultati degli scavi e in più per le gravi spese che aveva sostenuto,fece a Carter un ultimatum affinché trovasse una tomba particolare.

Finalmente nel 1922, l’archeologo trovò i gradini che portavano alla tomba di Tutankhamon e ventidue giorni dopo,aprì una piccola breccia nella via d’accesso alla tomba ,scoprendone,intatto, il corredo funebre del Faraone. A Carnarvorn ,che gli aveva chiesto che cosa avesse visto, rispose “Cose magnifiche”. Seguirono lunghe e faticose ricerche, anche perché Carter voleva che gli scavi si facessero a modo suo,essendo un perfezionista. Rimossi tutti i detriti che ingombravano la scala, Carter si trovò di fronte a una porta.

Demolita questa, ne trovò un’altra del tutto simile alla prima. Alla presenza di Carnarvon ,arrivato in fretta dalla Gran Bretagna, Carter attraverso un foro nella porta, in cui aveva introdotto una sbarra di ferro, infilò una candela nel varco da dove veniva un soffio d’aria calda. A poco a poco, lentamente emersero “strani animali, statue d’oro, oro ovunque”, dopo tremila anni un pezzo dell’antico Egitto venne alla luce. Infine, dopo aver aperto faticosamente diversi santuari, fu ritrovato lo splendido sarcofago che conteneva il corpo di Tutankhamon che morì a soli 16/17 anni, ma la cui fama sovrasta quella di tutti gli altri Faraoni .

Non poteva mancare un cenno sulla maledizione delle tombe profanate,in realtà, ha specificato Buccelli ,solamente Lord Carnarvorn, morì pochi mesi dopo la scoperta a causa di un infezione dovuta ad una puntura d’insetto, in media i principali artefici di quel ritrovamento, morirono a oltre 24 anni di distanza dall’apertura della tomba di Tutankhamon






Questo è un articolo pubblicato il 08-03-2017 alle 11:37 sul giornale del 09 marzo 2017 - 575 letture

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