Giornata della memoria: per non dimenticare

Essa fu attuata con determinazione agghiacciante al fine di assicurare il cosiddetto “ spazio vitale” al popolo tedesco; nei campi di concentramento, oltre agli ebrei, furono rinchiusi ed eliminati altri soggetti giudicati marginali perché appartenenti a razze considerate inferiori o indegne, come slavi o rom; o anche disabili, omosessuali, oppositori politici, testimoni di Geova perché ritenuti socialmente pericolosi.
La ferocia dei carnefici e il silenzio di chi ha rivolto forse lo sguardo altrove lasciano ancora oggi senza parole, ma l’enormità e l’assurdità della Shoah hanno fatto sì che il problema della conservazione della memoria dell’evento si ponesse fin da subito: i luoghi della memoria e le sofferte testimonianze degli scampati ne costituiscono la prova, anche se, con cadenza impressionante, vengono riesumate teorie che pretendono di negare i fatti accaduti.
Così pure ai giorni nostri il razzismo, la xenofobia e le discriminazioni animano le parole e le azioni di tanti uomini, contribuendo a diffondere un clima di violenza. Per questo motivo la memoria di ciò che l’uomo è stato capace di fare in un passato nemmeno troppo lontano deve essere tenuta viva come ammonimento costante per il presente ed il futuro.

Questo è un comunicato stampa pubblicato il 27-01-2017 alle 17:08 sul giornale del 28 gennaio 2017 - 369 letture
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