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De Bortoli chiude il Festival del Giornalismo d'Inchiesta parlando di economia e referendum

3' di lettura 26/09/2016 - Una folla eccezionale ha assistito all’ultima serata, presso l’auditorium di S. Francesco di Osimo, del Festival del Giornalismo d’inchiesta, appuntamento promosso dal Circolo culturale ju-ter club e CNA di Osimo. Una collaborazione importante che ha permesso l’arricchimento della kermesse svoltasi dal 19 al 24 settembre.

L’ex direttore del Corriere della Sera ha esordito con la Brexit. I mancati effetti negativi del referendum, infatti, potrebbero innescare una pericolosa escalation: esistono ben 34 proposte che chiameranno a vario titolo i cittadini dei 27 stati ad esprimersi sulla UE. La prima di tale proposte, in ordine cronologico, sarà quella ungherese sui migranti, “una proposta che mette in serio pericolo l’Unione dato che il referendum proposto da Orban presuppone una supremazia della legge nazionale su quella comunitaria”.

La preoccupazione sale perché “in questo particolare momento storico gli elettori votano di pancia e meno di testa” Successivamente de Bortoli si è incentrato sul problema migranti “un fenomeno che non si esaurirà nel breve periodo perché i flussi imponenti ci suggerisce che ci accompagnerà per i prossimi 10 o 20 anni”.

Questo fenomeno è accentuato da due importanti crisi: quella libica e quella siriana dove “dittatori seppur sanguinari, erano però in grado di stabilizzare la zona”. In questo frangente nessuno stato può fare da solo. In Italia gli arrivi sono pari a 160.000 e di questi vi è un numero di minori incredibile (11.000).

Questo afflusso crea degli squilibri nelle comunità che a loro volta crea tensioni e paure “Alcuni paesi hanno dimenticato il loro passato, dimostrando una scarsa sensibilità, costruendo muri quando solo qualche decennio fa erano loro prigionieri di muri costruiti dal comunismo”.

Solo l’Europa può agire in questo frangente. Da qui l’importanza dell’Unione: “lo sbiadirsi della memoria del 900 ci sta facendo credere di poter fare a meno dell’Europa, dimenticando che è anche grazie a questa istituzione che abbiamo vissuto il più lungo periodo di pace della storia”.

Sul referendum costituzionale de Bortoli ritiene che sia stato caricato di significato eccessivo. Questo ha causato l’interessamento delle agenzie di rating perché la fragilità italiana, nel caso in cui il governo risentisse del risultato referendario, sarebbe ancora maggiore: “si intravede un limite della volontà dell’elettore che si ritrova a votare con il ricatto dell’instabilità finanziaria”.

Detto questo l’ex direttore ha dichiarato di votare no “Alcuni aspetti mi trovano d’accordo come il ritorno di competenze allo stato, ma il bicameralismo non viene superato creando una ripartizione dei compiti pasticciata. Con l’Italicum, inoltre, la maggior parte dei deputati viene nominato e in rari casi il cittadino può scegliere. L’elettore sentirà che il suo voto conta sempre di meno e quindi non andrà a votare o voterà di pancia”.

Per quanto riguarda la crisi De Bortoli ha sottolineato come si siano tagliati gli investimenti e non gli stanziamenti, perché nel primo caso nessuno protesta mentre nel secondo si perdono voti. Il livello degli investimenti non è mai stato così basso dal dopoguerra ad oggi. Inoltre dal 2000 non cresce la produttività, il costo del lavoro per unità produttiva aumenta e la capacità produttiva è calata del 20% dalla crisi ad oggi.

Eppure il nostro paese ha ancora un risparmio elevato che dobbiamo mobilitare per far si che venga investito nel sistema produttivo, invece di pensare ad una patrimoniale che trova il direttore estremamente contrario.

De Bortoli conclude con il sistema bancario: “il mondo bancario si era accorto di quello che stava accadendo e non ha reagito, si è creata una sorta di omertà anche in situazioni locali dove tutti si sono convinti che una storia deve essere per forza di grande successo”. Non vi sono stati gli anticorpi che hanno fermato i disonesti che si sono approfittati dei risparmi della gente.






Questo è un comunicato stampa pubblicato il 26-09-2016 alle 10:29 sul giornale del 27 settembre 2016 - 1702 letture

In questo articolo si parla di attualità, osimo, cna

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