Severini: 'su ex-consorzio decisioni chiare. Il Comune se ne faccia carico'

In sostanza l’amministrazione dichiarava di non condividere il progetto, ma di concedere l’autorizzazione essendo sottoposta ad una minaccia. Ora addirittura leggiamo dalla cronaca locale che sulla struttura incompiuta “il rischio di farla demolire non può essere escluso al momento”.
Io, come cittadina ed ex consigliera, che ormai oltre tre anni fa ha raccolto più di 3.000 firme con altri amici di buona volontà, con l’intento di interrompere quel progetto, mi sento di dire che le responsabilità della precedente amministrazione e di quella attuale sono pesantissime: quella precedente ha avviato la sciagurata istruttoria, mentre quella attuale, contrariamente ai postulati della campagna elettorale, ha realizzato e compiuto lo scempio.
Con conseguenza per tutti i cittadini che ora si ritrovano sullo stomaco un pugno di bruttezza inaudita, addirittura più pesante di quel che era, grazie alle “provvidenze” del piano casa, che ha ancor più peggiorato il progetto iniziale.
Scegliere sotto pressioni evidentemente non porta buoni frutti e soprattutto è segno di debolezza ed inadeguatezza politico-amministrativa. Chi governa dovrebbe compiere scelte in seguito a valori e visioni politiche, non in seguito a presunte minacce di risarcimenti milionari. Tutti gli amministratori responsabili dovrebbero chiedere scusa ai cittadini offesi e derubati del loro diritto di vivere in una città moderna, funzionale e bella.
A questo punto, a mio avviso le soluzioni sono due:
- l’amministrazione si fa carico dell’esistente e lo assume al patrimonio comunale liquidando il proprietario, portando a termine i lavori, chiudendo con Simonetti una vicenda dolorosa e dispendiosa per tutti, risarcendo così almeno in parte l’offesa compiuta verso i cittadini da parte delle due amministrazioni
- l’amministrazione si fa carico dell’esistente e procede alla demolizione, come paventato, realizzando un parco archeologico con spazi verdi e punti vendita leggeri per gli agricoltori locali, giardini pensili, magari riprendendo una piccola parte di quella che era la vecchia struttura, ricostruendo un modello di archeologia industriale, e chi più ne ha, più ne metta: certamente nella città esistono sufficienti intelligenze per progettare il miglior modo di utilizzo del contenitore, oggi nave-transatlantico.
Se è possibile ricostruire intere città martoriate dal terremoto, forse, con i giusti contatti a livello europeo, di cui Pugnaloni si è fatto vanto da sempre, sarà anche possibile restituire alla città uno dei suoi luoghi simbolo, divenuto ormai da alcuni anni “patrimonio dell’assurdità”.

Questo è un comunicato stampa pubblicato il 29-08-2016 alle 19:59 sul giornale del 30 agosto 2016 - 3253 letture
In questo articolo si parla di attualità, argentina severini
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