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Successo alla Fenice per lo spettacolo ‘Pane e coraggio’

2' di lettura 11/04/2016 - “Di mestiere faccio il paesologo”: è un film documentario su uno scrittore particolare e ‘nuovo’ nel panorama letterario e poetico italiano. Franco Arminio, protagonista dell’apertura dello spettacolo andato in scena venerdì 8 aprile al Teatro la Nuova Fenice di Osimo, vive e lavora in Irpinia, e si è inventato una nuova forma di letteratura e di disciplina: ‘la paesologia’.

Il poeta, infatti, gira nei paesi abbandonati e sperduti dell’Irpinia e della Lucania, quelli dove a vivere sono rimasti solo i più deboli, perché la maggior parte sono andati via a ‘cercare la vita’. È un pescatore di desolazione e nel suo peregrinare alla ricerca del puro e dell’ingenuità profonda, di un mondo completamente cambiato dopo il terremoto del 1980, incontra una collana di personaggi che non si raccontano da decenni.

E questo affascinante e ironico affabulatore, introdotto e spalleggiato con sapienza dal professor Linnio Accoroni, è stato protagonista dell’incontro alla Nuova Fenice, coinvolgendo il pubblico in questo mondo di poeta e nomade, in cerca di segni e luoghi che stanno per finire. “Raccontare questi paesi e la loro gente - ha dichiarato Arminio - significa tenerli in vita senza disperderne il valore umano e culturale che riescono ancora a tramandare al nostro mondo”.

Aggrappato a Facebook - ha aggiunto ancora il poeta - che è “come una nave che ti imbarca anche se non ti presenti al porto”. Al termine dell’incontro, Franco Arminio ha letto alcune delle sue ‘Cartoline dai morti’ con cui nel 2011 ha vinto il premio Stephen Dedalus per la sezione ‘Altre scritture’.

“Uscendo dal bar ho sbagliato strada. Il vento era fortissimo e nevicava. Il cuore si è gelato sotto il cappotto”. Un sorriso, un applauso, prima che si aprisse il sipario su ‘Pane e Coraggio’, lo spettacolo messo in scena da ‘Teatro a Sudest’.

In una scenografia scarna e suggestiva, curata da Alessandro Bianchi, nelle luci appena accennate del palcoscenico, è partita una musica, una canzone di Domenico Modugno: Sole alla valle, sole alla collina, per le campagne non c'è‚ più nessuno. Addio, addio amore, io vado via, amara terra mia, amara e bella...

Ed è entrata in scena Sandra Cattaneo, che ha cantato e recitato versi d’autore (Pavese, Revelli, lo stesso Arminio), accompagnata da Maurizio Dehò (violino), Cosimo Gallotta (chitarra) e Giampietro Marazza (fisarmonica).

Uno spettacolo raffinato e completo che ha evocato, attraverso parole e musiche, emozioni e suggestioni legati al tema della terra, della concretezza e dell’appartenenza. Ancora una scelta indovinata, per la rassegna ‘Ricerca di Teatro’, voluta dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Osimo, dalla Asso e dall’Amat, con il contributo della Regione Marche/Mibact e dell’Asteaenergia.






Questo è un articolo pubblicato il 11-04-2016 alle 12:57 sul giornale del 12 aprile 2016 - 295 letture

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