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Chiusura dei punti nascita. Ricciatti: 'Istituisse la rianimazione pediatrica per garantire un servizio'

2' di lettura 16/12/2015 - Le preoccupazioni del governatore Ceriscioli nonché assessore alla sanità della regione Marche sono un falso problema. Con questo non vogliamo teorizzare che la sicurezza non sia importante, soprattutto in un momento così importante per la vita di una coppia quale la nascita di un figlio, ma vogliamo denunciare come questo governo regionale tagli, con la scusa della sicurezza, il diritto ad una donna di partorire.

Sosteniamo ciò perché è normale che se ad un reparto vengono tagliati i servizi si arriva a mettere in discussione l'esistenza di un reparto stesso.

Leggiamo increduli che varranno tagliati i punti nascita di Fabriano, San Severino ed Osimo poiché mancherebbero le rianimazioni neonatali. Logica vorrebbe che si istituisse la rianimazione pediatrica per garantire un servizio, anche perché - per amor del vero - a Fabriano il reparto di rianimazione esiste, basterebbe semplicemente scegliere di insediarvi anche uno spazio per quello neonatale. Una scelta che Ceriscioli potrebbe assumere in appena due giorni.

Vorremmo inoltre domandare in base a quale articolo della Costituzione i cittadini dell'entroterra godono di minori diritti rispetto a quelli che vivono in grandi centri pur pagando le tasse in egual misura. Non si può non cogliere la sensibilità geografica che contraddistingue l'area del fabrianese e del settempedano per comprendere che quella è una realtà da tutelare e da garantire coi servizi.

Non accettiamo, e non accetteremo mai il principio che il diritto alla salute venga garantito dalla forza dei numeri, dagli accessi ai servizi ospedalieri, poiché vengono viziati dalla mobilità passiva e da interminabili liste di attesa. Certo è che queste ultime aumenteranno vertiginosamente se andremo a chiudere anche quei pochi presidi rimasti celebrando peraltro il funerale della sanità pubblica in favore della nascita di quella privata.

Su queste scellerate scelte del governatore Ceriscioli interrogherò la Ministra della Salute Beatrice Lorenzin affinché si esprima su questa posizione e su come intenderà intervenire. Nella speranza che nessuna donna si troverà costretta a partorire in auto - e ci piacerebbe sapere se il governatore Ceriscioli questo lo ritiene "in sicurezza" - in mezzo alle strade fatiscenti che portano all'ospedale più vicino.


   

da Lara Ricciatti
Deputata - SEL - Sinistra Ecologia e Libertà





Questo è un comunicato stampa pubblicato il 16-12-2015 alle 15:55 sul giornale del 17 dicembre 2015 - 467 letture

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