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Sgominata organizzazione criminale dedita a ricettazione, rapine, truffe e spaccio

4' di lettura 28/11/2015 - Da un escavatore rubato al piccolo impero della droga. Un giovedì al cardiopalma per una serie di criminali residenti tra Marche, Romagna e Veneto. Si conclude infatti con diciannove perquisizioni domiciliari tra le provincie di Ancona, Macerata, Rimini – in campo i reparti Squadra Mobile delle tre città - e Padova l’operazione "Digger".

Tutto era iniziato due anni fa con il furto simulato di un escavatore (“digger” appunto) alla Edil Sistem di Jesi. Simulato perché i malviventi noleggiavano i mezzi attraverso diverse ditte edili dell’anconetano e subito dopo li denunciavano come sottratti durante la notte. “In realtà” - spiega il dirigente della Mobile dorica Carlo Pinto – “avevano realizzato una copia delle chiavi durante la permanenza dei mezzi movimento terra in cantiere per spostarli liberamente e rivenderli”. La Mobile dorica era riuscita a recuperarne uno, del valore di circa 30.000 euro, nel teramano. Alla ditta che lo utilizzava è stata notificata una denuncia per ricettazione.

Scoperta la truffa è partita una vasta attività di polizia giudiziaria che ha portato ad aprire un vaso di Pandora da cui è fuoriuscita un’organizzazione criminale formata da ventiquattro persone. Diciannove sono italiani, due albanesi, uno macedone, uno romeno e due magrebini, tutti dediti a spaccio, truffe, appropriazioni indebite e rapine. Nel corso delle indagini sono stati arrestati quindici di questi soggetti e sequestrati circa 4 kg di marjuana, 1 kg di hashish, 200 g di eroina e altrettanti di cocaina, oltre ad una pistola Beretta calibro 7,65 con matricola abrasa. Era l’arma della rapina del 6 novembre 2013 a villa Medici di Camerata Picena sventata dalla polizia anconetana. A quel tempo era stato Alessio Dari, originario di Morrovalle, a fare da basista per i tranesi Domenico (30enne) e Serafino “Alessandro” Lozito (36enne) e Damiano Soldano (35enne) e per il 70enne di Arquà Petrarca (Pd) Giovanni Melato. Tutti tratti in arresto per tentato furto aggravato in concorso in abitazione e possesso abusivo di arma clandestina. Arma che la scientifica ha scoperto essere stata rubata in un’abitazione del padovano.

L’operazione si è conclusa all’alba. Le perquisizioni hanno portato a un nuovo arresto: quello del 22enne anconetano Pierluigi De Pascalis, trovato con diciotto ovuli di hashish per circa 200 g e 1 g di marijuana. Un anno e quattro mesi la condanna comminata per lui dal giudice De Palma. Altri quattro individui sono stati denunciati per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. Si tratta di due jesini, un 27enne e un 31enne pizzicati con una decina di grammi di hashish ciascuno e un bilancino di precisione, e di un 28enne anconetano dedito alla coltivazione cannabis indica. Due le piantine in bella mostra per gli agenti a casa sua. Il quarto è invece un 28enne albanese residente nel capoluogo marchigiano che si è ritrovato la porta sfondata dall’irruzione della polizia. Sì perché, spaventato, non voleva aprire. E aveva ragione di preoccuparsi, visto che nascondeva alla base di una finestra un involucro con 3 g di cocaina.

Le perquisizioni hanno toccato le parti più interne della regione, spingendosi “fino a Sarnano, anche se – rivela il direttore Virgilio Russo - con esito negativo”. Tutta l’attività, coordinata dal Pm Rosario Lioniello e coadiuvata dai Commissariati di Jesi, Osimo e Senigallia e dal reparto Prevenzione Crimine di Perugia, oltre che da nucleo Cinofili anconetano, ha portato a quindici arresti tra il 2013 e lo scorso giovedì. Il 12 agosto 2013 erano finiti in manette Giancarlo Mengoni – 45enne di Santa Maria Nuova – e Giancarlo Giampieri – 39enne di Montemarciano – per la detenzione di 1001,69 g di marijuana in un casolare di Castelfidardo. Il 12 settembre era toccato al 30enne romeno Narcis Mihai “Michele” Dascalu che tentava di smerciare 200 g di eroina sulla piazza di Civitanova Marche. Manette anche per il 21 enne anconetano Matteo Pagliacci, che il 16 settembre era in compagnia di circa mezzo chilo di marijuana. Un assortimento di droghe varie – circa 1 hg di cocaina e 1 kg di marijuana – conservate come fossero state degli alimenti all’interno dell’ex sede del ristornate “Il Campagnolo” di Paterno il 18 ottobre 2013 ha portato in cella il 30enne anconetano Luca Sabatini, il 31enne siciliano – residente ad Ancona – Gaspare Russo e il 22enne jesino Michael Vitali. Tre etti di marjuana scambiati in fine con le manette ai polsi il 21 ottobre dal 25enne foggiano Ciro Troilo e dal 28enne napoletano Gaetano Criscuolo, entrambi residenti ad Ancona. Non sono certo mancate le denunce, tra le quali quella di un 28enne anconetano che, trovato in possesso di circa 10 g di marjuana, il 16 ottobre 2013 aveva tentato la fuga speronando un’auto di servizio della polizia.


di Enrico Fede
redazione@vivereancona.it

 







Questo è un articolo pubblicato il 28-11-2015 alle 14:33 sul giornale del 30 novembre 2015 - 202 letture

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