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'Eppure non avrete il mio odio'. Manifestazione di solidarietà alle vittime di Parigi

3' di lettura 23/11/2015 - “Eppure non avrete il mio odio”. Lo ha scritto in una commovente lettera aperta, un giornalista francese che ha perso la moglie al Bataclan, durante gli attacchi terroristici di Parigi. “Non vi farò questo regalo di odiarvi - continua la lettera -. Voi lo volete, ma rispondere con l’odio alla rabbia sarebbe cedere alla stessa ignoranza di cui siete fatti.

Volete che io abbia paura, che guardi i miei concittadini con un occhio diffidente, che sacrifichi la mia libertà per la sicurezza. Perso. Il gioco è lo stesso e io sono lo stesso giocatore di prima”. Parole che hanno risuonato anche stamattina (22 novembre ndr) sotto il loggiato di Osimo, quando è stata letta la lettera di Antoine Leris. “Eppure non avrete il mio odio”.

Lo hanno ripetuto insieme i cittadini osimani e le comunità islamica della nostra città durante la manifestazione che, nonostante la pioggia, ha riunito prima in piazza Duomo e poi in piazza Boccolino tanta gente, cattolica e musulmana. Per dire no al terrorismo, alla disinformazione, alla paura, al pregiudizio, per riconfermare il clima di solidarietà e fratellanza che accumuna i cittadini di Osimo e le comunità islamiche.

“Sono orgoglioso di incontravi e di essere insieme a voi”, ha detto il sindaco Simone Pugnaloni, tendendo la mano ai rappresentanti dei fratelli musulmani. “Questa manifestazione comune - ha proseguito Pugnaloni – è il segnale della nostra solidarietà con Parigi, la Francia e tutti i francesi.

Un segno di fratellanza verso tutti coloro che sono stati vittime del terrore, in ogni parte del mondo. La mia presenza e quella dei miei collaboratori vuole rappresentare l’impegno dell’Amministrazione a favorire un clima di solidarietà, di pace e fratellanza tra le nostre due comunità”. Alla manifestazione erano presenti l’Associazione islamica culturale e sociale sportiva della pace di Osimo, con il suo presidente Rami Abdelhapi.

Assalam, il nome di questa associazione. Assalam, che vuol dire pace. “Siamo qui - hanno detto - per dire no al terrore e alla paura. E per confermare con forza che la nostra è una religione di pace, convivenza e tolleranza. Non vogliamo che sia chiamata in causa per fatti terroristici. Tra noi e gli assassini, non c’è niente in Comune”.

Concetti ribaditi dal rappresentante dell’altra associazione, La casa della cultura islamica nelle Marche, e da Amina una ragazza nata ad Osimo ma di origini marocchine che ha preso la parola. Concetti ribaditi infine dal parroco del Duomo, don Roberto Pavan, che ha invitato alla preghiera e alla pace. Prima dei discorsi ufficiali, la Banda di Osimo aveva suonato l’Inno nazionale italiano, ed era stato trasmesso in filodiffusione quello francese, La Marsigliese.

Poi tutti stretti attorno al braciere della verità e della speranza che ardeva al centro della piazza, con tre bandiere attorno, quelle dell’Europa, della Francia e dell’Italia. E’ stato deposto un mazzo di fiori, mentre la Banda suonava, tra la commozione dei presenti,

Il Silenzio. Molto toccante anche il momento in cui una ragazza osimana, Veronica Pacini ha ricordato la sua amica Valeria Solesin, la studentessa italiana morta durante gli attentati del 13 novembre scorso. “Era una ragazza straordinaria - ha detto Veronica Pacini - stava programmando con serietà il suo futuro. Il suo sorriso e il suo divertente dialetto veneziano rimarranno per sempre nel mio cuore”. La chiusura è stata affidata ai bambini, che sulle note della canzone di Jhon Lennon, ‘Imagine’ hanno lasciato volare verso il cielo grigio palloncini colorati, messaggio di pace e speranza.








Questo è un comunicato stampa pubblicato il 23-11-2015 alle 18:08 sul giornale del 24 novembre 2015 - 458 letture

In questo articolo si parla di attualità, osimo, Comune di Osimo

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