utenti online

Sanità: Fp Cgil contro la chiusura dei punti nascita di Fabriano e Osimo

Punto nascita 2' di lettura 18/11/2015 - La Sanità di Ancona è sempre più in difficoltà: ci riferiamo alla chiusura dei punti nascita di Osimo e Fabriano prevista per la fine dell'anno 2015.

Due punti nascita strategici per la loro collocazione geografica: Fabriano dà risposte a tutto il territorio montano e Osimo risponde a tutto il fabbisogno dei comuni della Valmusone.
Le donne così dovrebbero recarsi al Salesi e/o a Jesi, due strutture di II livello che sono già in sofferenza perchè rispondono a situazioni più critiche e complicate, a loro volta interessate da carenza di personale sanitario dovuta alla politica regionale dei tagli lineari alla spesa (assunzioni e concorsi bloccati che non garantiscono il turnover).

Da un'ultima analisi sul sistema di valutazione della Performance 2014 trasmessa dall'ASUR,nell'ambito del dipartimento Materno-Infantile,risulta che per i reparti di Ostetricia-Ginecologia, quello di Fabriano sia il 2° migliore (96%) dopo quello di Senigallia (98%) e quello di Osimo è alla pari con quello di Jesi (95%).
Per i reparti di Pediatria, Fabriano ed Osimo risultano rispettivamente il primo (98%) e il secondo (96%) davanti a quelli di Senigallia e Jesi.

Quindi, in estrema sintesi, perchè chiudere Osimo e Fabriano dove,anche se non si raggiungono i 1000 parti l'anno,si garantisce però la più alta percentuale di parti naturali raggiungendo ottimi risultati per la performance?

Perchè non pensare a nuovi modelli organizzativi/assistenziali che guardino alle esigenze delle donne in quella fase della vita che è da sempre la più naturale e bella da vivere?
In tutta la regione Marche, solo il punto nascita di Osimo ha ricevuto il riconoscimento Internazionale dall'UNICEF:Ospedale a misura di bambino.
In altre parole,le donne devono avere la possibilità di poter scegliere dove partorire,di andare dove si sentono più protette nel rispetto di quell'evento naturale e fisiologico che è il parto, perchè partorire non è una malattia ma un momento felice che ogni donna deve vivere nel miglior modo possibile....con tranquillità,rispetto,dignità,privacy e standard di sicurezza.






Questo è un comunicato stampa pubblicato il 18-11-2015 alle 23:31 sul giornale del 19 novembre 2015 - 387 letture

In questo articolo si parla di attualità, cgil

Licenza Creative Commons L'indirizzo breve è https://vivere.me/aqCk





logoEV
logoEV