Liste Civiche: ostetricia trasferita a Jesi, il fallimento timbrato Pugnaloni-Bernardini

Si va dunque verso una manutenzione straordinaria di importo modesto. Tutta la sinistra sapeva della chiusura (di fatto) dell'ospedale orami da mesi, e non da ore come dicono; oltretutto Pugnaloni se l'è sentito ripetere l'altro giorno dal Dirigente della Asur e non ha battuto ciglio o pugno sul tavolo. Si è limitato a inscenare la patetica "battaglia" alla riunione dei sindaci, una riunione che può limitarsi a ratificare quanto già programmato dalla Regione, senza aver alcun potere decisionale.
Altro che potenziamento dell'ospedale sbandierato nell'estate scorsa con la visita di Ceriscioli! Tra l'altro Pugnaloni e la sinistra di Osimo sono rimasti soli in questa battaglia, perché Loreto - che ha capito che non chiuderà l'ospedale - pensa per sé e Camerano è soddisfatto nel vedere realizzare sul suo territorio la nuova Inrca, un complesso sanitario che non prevede i reparti di ostetricia e ginecologia e che non ha soldi stanziati al riguardo.
Questo è il fallimento timbrato Pugnaloni e Bernardini che si accontentano di aver messo 15 condizionatori d'aria (split) all'ospedale di Osimo e che ha visto le loro incapacità di difese dei patrimoni della città evaporare in un attimo. Ora faranno intervenire tutti, ma la realtà programmata dalla sanità marchigiana voluta dal PD è questa: chiusura dell'ospedale di Osimo e trasformazione del S.S. Benvenuto e Rocco in una R.S.A.; una politica che colpirà pure le case di riposo che si vedranno sottrarre posti letto (altro che prese e mobili nuovi della Grimani Buttari).
Non solo: ma neanche il protocollo con l'Inrca va avanti, perché nessuno spinge per la sua continuazione; nessun medico viene in Osimo. Ottimo lavoro. Se il programma elettorale era la svendita di tutto, la sinistra (con l'aiuto e la complicità del movimento 5 stelle) ci sta riuscendo benissimo: Park.o, Astea, cinema concerto e ora ospedale. Il palazzo comunale no? A breve forse sì, quando serviranno i soldi per le aiuole e per accontentare i sogni velleitari di qualche giardiniere che ancora crede di vivere nei ruggenti anni 80.

Questo è un comunicato stampa pubblicato il 13-11-2015 alle 18:30 sul giornale del 14 novembre 2015 - 650 letture
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