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Liste Civiche: 'Astea, dopo il primo Cda, chiara soltanto la volontà dio svendere i capitali del comune'

2' di lettura 03/11/2015 - L’Astea ha un Presidente senza poteri gestionali ed un CdA che alla prima assemblea non è riuscito a definire nulla di certo se non la trasmissione degli atti al controllo dell’Anac (richiesta avanzata anche da diverse forze di opposizione) ed il rinvio della nomina di Belli da direttore generale.

Il primo CdA è stato caratterizzato anche per l’assenza dei comuni di Loreto e Porto Recanati e per la strenua battaglia condotta da Potenza Picena per far emergere la verità sulla inconferibilità dell’incarico a Marchetti. A fronte della “sostanziale” assenza di un Consiglio di amministrazione dal luglio 2014, la situazione attuale (sempre più pesante e difficile) è quella (tra le altre cose) di un organico del personale che non sa più a chi dar retta. A Belli? Al direttore del personale? Al suo diretto superiore?

E come se non bastasse, non finisci qui perché sembra proprio che i passaggi successivi saranno la nuova “sistemazione” del c.d.a. dell’Astea Energia s.p.a. ed il tentativo di “mandare via” il socio privato. Come? Facendo “entrare” la società di Rimini, condividendo con la stessa gare e progetti e cedendole tutta o quasi la Astea Energia s.p.a..

Il mezzo si troverà, ma il fine è quello di liberarsi di Irin versando circa 12 milioni di euro, assegnare la gestione dell’acqua al comune di Recanati e far rimanere Osimo con i soldi in mano, ma con un castello fatto di soli pesi (personale e sedi) e con i rifiuti sottratti ormai pure alla subgestione. Altro che incasso per ciclo elettorale, sarà la svendita mirata a rendere più semplice un dato di fatto: la voluta incapacità di tutta la sinistra a tutelare e conservare i capitali del Comune.


   

da Coordinatori Lista Civica Il Faro di Pesaro





Questo è un comunicato stampa pubblicato il 03-11-2015 alle 16:48 sul giornale del 04 novembre 2015 - 528 letture

In questo articolo si parla di politica, astea

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