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M5S. 'poco chiare le intenzioni di Pugnaloni su Astea. Marchetti rinunci alla presidenza'.

4' di lettura 26/10/2015 - Cosa ha in mente Pugnaloni per Astea? Il M5S ha portato alla ribalta la questione dell'inconferibilità dell'incarico di Presidente a Fabio Marchetti, in quanto è stato consigliere comunale negli ultimi due anni, (Decreto Legislativo 39/2013, art. 7 comma 2).

Un’Amministrazione Comunale seria avrebbe chiesto un parere preventivo all’Anac sulla possibilità di conferire a Fabio Marchetti l’incarico di Presidente del CdA di Astea elencando gli specifici poteri che intendeva attribuirgli e ricevendo risposta dall’Anac su una richiesta dettagliata e motivata.

Così invece non è stato: in nome del “famo come ce pare” hanno deciso che Marchetti più o meno deve fare il Presidente, senza avere chiaro il ruolo che effettivamente e concretamente deve svolgere. Se le cose stanno come dichiarato agli organi di informazione, Marchetti avrebbe un profilo meramente istituzionale: parteciperebbe a qualche evento pubblico e ratificherebbe le decisione prese da altri.

Perché? Perché il socio di maggioranza, cioè il Comune di Osimo rinuncerebbe a nominare un Presidente con poteri amministrativi ed operativi veri e propri, cioè una figura che traduca in realtà operative gli indirizzi e le strategie politiche pubbliche? Va ricordato che il Sindaco Pugnaloni in numerose occasioni ha affermato che la figura dell’a.d. in capo al Comune di Osimo a lui andava bene. E adesso ci rinuncia solo perché un incarico del genere sarebbe inconferibile a Marchetti? Questa risposta non ci convince. Cosa c'è dietro?

Secondo noi occorre concentrare l'attenzione sulla figura del Direttore Generale che Pugnaloni ha annunciato di voler “riesumare”. Sistemato il collega di partito Marchetti in una poltrona comoda comoda, (visto che non ci sono neanche responsabilità da prendersi), il Sindaco avrebbe intenzione di nominare un Direttore Generale scelto fra le risorse interne di Astea. Chiaramente dovrà essere un uomo di sua totale fiducia che obbedisca pedissequamente alle sue richieste e non intralci i suoi intenti. Ma Berrè cosa avrà fatto per perdere la fiducia di Pugnaloni?

Qualche scelta non condivisa su certe assunzioni forse inutili o forse il rifiuto di essere una testa di legno al servizio di colui che al momento della sua nomina a Sindaco si propose anche come Amministratore Delegato di Astea (andatevi a rileggere le sue dichiarazioni!).

Insomma Pugnaloni vuole nominare un Presidente che si limiti a firmare le convocazioni del CdA e un Direttore Generale che faccia quello che vuole lui. E la scelta ovviamente ricadrà tra chi sarà in grado di garantirgli un’assoluta fedeltà e obbedienza. E qui sorge un altro problema: attualmente la nomina della figura del Direttore Generale, quando prevista, spetta al socio privato ai sensi di una delibera tuttora vigente.

Non è per caso che, revocandola, si va a servire su un piatto d'argento a Gpo la possibilità di promuovere una nuova azione di recesso, con tutte le conseguenze del caso? Non sarebbe forse questo un possibile “casus belli”, volutamente innescato da Pugnaloni per togliersi di mezzo il socio privato, come sta cercando di fare in tutti i modi?

Inoltre: l’asse soci pubblici o meglio Osimo – Recanati, (o meglio ancora Pd Osimo - Pd Recanati) su cosa si regge, visto che ad Osimo competono tutte le nomine dei vertici di tutte le società del gruppo (Astea, Astea Energia, Astea Servizi, ecc.)? Cosa c’è sotto? Cosa è stato promesso a Fiordomo in cambio, visto che negli anni passati esisteva l’alternanza nella nomina delle cariche e la stessa è tuttora prevista nei patti parasociali vigenti?

La sensazione che abbiamo è che Astea è diventata una vacca da mungere e che la nomina di Presidenti e Direttori compiacenti non serva altro che ad assumere personale secondo criteri a dir poco discutibili e ad alimentare fonti di finanziamento a favore dei Comuni per opere non facenti parte delle attività istituzionali di Astea. Ci direte che sono tutte fantasie. Ai posteri l’ardua sentenza….

Infine rivolgiamo un appello a Fabio Marchetti: se davvero fosse chiamato a fare il “re fuscello” di Astea e a non amministrare nulla, (a parte esprimere il proprio voto nel CdA), lo invitiamo caldamente, appellandoci alla sua comprovata serietà, a rinunciare alla nomina anche per non passare alla storia come lo zimbello di Pugnaloni.

Gentile Fabio Marchetti: la sua reputazione vale molto più di una poltrona! E il Sindaco, da parte sua, se vuole acquisire un minimo di credibilità la deve smettere di pretendere di essere l’a.d. “ombra” di Astea e orienti le sue scelte sulla base di regole e criteri chiari e seri, in nome di quella trasparenza che ha sempre sbandierato, ma che non ha mai applicato.






Questo è un comunicato stampa pubblicato il 26-10-2015 alle 18:38 sul giornale del 27 ottobre 2015 - 619 letture

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