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Sala gremita ad Osimo per l’incontro Genere Non Gender con la senatrice Valeria Fedeli

2' di lettura 24/10/2015 - Sala gremita e toni pacati: Auser Osimo, Se Non Ora Quando Osimo e la rete Chegender ringraziano tutta la cittadinanza intervenuta all’incontro Genere non gender. L’ideologia gender non esiste. Parliamone insieme.

Circa 150 persone hanno partecipato a questa iniziativa ideata e promossa allo scopo di chiarire una volta per tutte cosa sono gli studi di genere, quali sono gli scopi e le modalità della loro introduzione nei materiali didattici. Ringraziamo i relatori moderati con garbo e professionalità dalla giornalista Luisa Garribba Rizzitelli: la vicepresidente del Senato Valeria Fedeli, la quale ha ribadito che è preciso dovere dell’Italia, che lo scorso anno ha ratificato la Convenzione di Instanbul , fare tutto il possibile per scongiurare la violenza di genere, una lotta che parte dallo scardinare stereotipi e pregiudizi.

Luca Pierucci presidente dell’Ordine degli Psicologi delle Marche ha chiarito, documenti alla mano, alcuni cruciali passaggi delle direttive dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, tra cui quello relativo alla conoscenza del proprio corpo nelle varie fasi dell’infanzia. Gabriella Carnieri Moscatelli, presidente di Telefono rosa, ha testimoniato dei grandi progressi ottenuti sulla via della sensibilizzazione in materia di rispetto di genere tramite i progetti svolti nelle scuole negli ultimi otto anni.

Tra gli interventi del pubblico, che hanno spaziato tra varie tematiche, particolarmente sentito quello di Maria Cristina Mochi, presidente della neonata Agedo Marche, Associazione Genitori di Omosessuali, che ha ricordato come, da madre, lei desideri per suo figlio rispetto e serenità, cioè esattamente ciò che desidera ogni altra madre del mondo.

Ringraziamo la presidente del Consiglio Comunale Paola Andreoni che ha portato i saluti della città Ringraziamo tutta la cittadinanza che numerosa e attenta ha partecipato, civile anche quando di posizioni diverse, e ci scusiamo se per i tempi stretti qualcuno tra il pubblico non ha potuto prendere la parola.

Infine, spontaneo un pensiero ai protagonisti autentici di questa iniziativa: le bambine e i bambini che hanno partecipato alle letture dei libri “proibiti” dal sindaco di Venezia in quanto ritenuti portatori dell’ideologia gender.

Tra i titoli, forniti dalla Libreria Il Mercante di Storie, alcuni davvero minacciosi come Piccolo Blu e Piccolo Giallo, Il Pentolino di Antonino, Ninna Nanna per una Pecorella. Ci auguriamo altresì che questo sia solo il primo passo per una riflessione condivisa sul rispetto di ogni cittadina e cittadino senza discriminazione di genere od orientamento sessuale, e, di conseguenza, per il riconoscimento dei diritti ancora oggi negati.








Questo è un comunicato stampa pubblicato il 24-10-2015 alle 17:31 sul giornale del 26 ottobre 2015 - 920 letture

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