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Liste Civiche: 'Astea Energia rifiuta le commesse. Per il gruppo un futuro con 20-30% di posti in meno'

3' di lettura 08/07/2015 - La politica industriale del novello Mattei, così ama definirsi Pugnaloni, prevede che si faccia impresa non prendendo commesse di lavoro. Questa la strategia di Astea Energia s.p.a. che già covava tra i funzionari intenti a tentare di supervisionare la direzione politica amministrativa della società già negli anni passati, e che trova ampio spazio nel business plan di Micozzi.

È di lunedì la notizia che un altro imprenditore (non moroso) si è visto negare l'allaccio di luce e gas perché cliente troppo grosso. Un atteggiamento che testimonia chiaramente che non si vuole crescere, convinti che tutte le utenze familiari di Osimo e degli altri comuni continuino a sottostare al monopolio Astea (così invece non è perché solo al 31 dicembre 2015 ci sono state almeno 300 utenze in meno).

L'Astea Energia s.p.a. ragiona come un Ministero, non si preoccupa minimamente di fare impresa, sicuri come sono i suoi dirigenti che tanto paga Pantalone. È l'opposto di quello che deve fare una società industriale di servizi come luce e gas ed è l'opposto (ma questo si sapeva) della sbandierata politica di crescita che Pugnaloni ogni giorno proclama; non si cresce facendo dismettere servizi e commesse all'Astea.

L'allarme ormai rosso è talmente alto che per la prima volta l'Astea ha ceduto alle richieste dei dipendenti (che abbiamo sempre sostenuto) e ha fatto indire una riunione fra pochi giorni per comunicare il futuro della holding e dei dipendenti stessi.

Tutti sanno dello spezzatino che si profila, ma ognuno è convito di salvarsi. Liquidato il socio privato con la cessione della fetta più grossa dell'Astea (e la politica del rifiuto di commesse rientra per nostro conto in questo accordo non scritto di una lenta fuoriuscita del ramo Astea Energia, il più ricco per consistenza e ricavi, guarda caso a favore della concorrenza), ridotto il servizio igiene urbana a poco più di un ramo dell'Ato, cosa rimane per mantenere in piedi una mega struttura impiegatizia?

Poco o nulla. Anzi, la prospettiva del dopo domani, pagate le consulenze e le commissioni che oggi sono la stragrande maggioranza dell'attività operante in Astea in favore di chi lavora da esterno, la società si parcellizzerà non solo divenendo una piccola azienda di casa, più piccola della vecchia Aspm, ma neanche più in grado di reggere il mantenimento della sua forza lavoro. Il tutto, per avere qualche milione di indennizzo da investire in una campagna elettorale prossima da parte di Pugnaloni.

Se la strategia della liquidazione entrerà in vigore a breve, sarà impossibile salvare il futuro occupazionale di tutti, dovendo come per le altre società partecipate dal Comune di Osimo, tagliare dal 20 al 30% i posti lavori, pena continuare ad aumentare le tasse agli osimani, quando il nostro obiettivo era diminuirle.

Ma ora l'invito che rivolgiamo ai dirigenti di Astea s.p.a. è quello di richiamare i funzionari di Astea energia s.p.a. e di convincerli a prendere le commesse di utenze e non a respingerle; non ci si fa una gran figura.


da Coordinatori Lista Civica Il Faro di Pesaro





Questo è un comunicato stampa pubblicato il 08-07-2015 alle 16:19 sul giornale del 09 luglio 2015 - 381 letture

In questo articolo si parla di politica

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