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Astea, se ne va il socio privato . Le Civiche : ' Regalo' dell'amministrazione Pugnaloni agli osimani'

2' di lettura 20/06/2015 - Diciamo addio all'Astea, orgoglio osimano Entro pochi giorni la Iren (socio di Astea) presenterà la richiesta di liquidazione delle sue azioni, per uscire dalla proprietà della società.

Una scelta obbligata visto il comportamento tenuto dai soci pubblici, in particolare i Comuni di Osimo e Recanati che hanno voluto fortemente metterla fuori di Astea. L'uscita di scena dell'Iren costa al Comune di Osimo almeno 8 milioni di euro così come già quantificati.

Forse non si pagheranno in soldi contanti, ma con l'assegnazione diretta o indiretta di servizi dell'Astea stessa (compreso il distacco di mezzi e uomini) che avrà una forte ripercussione sulla intera capacità di Astea di essere una società di multiservizi. Iren sfonderà il mercato marchigiano e comunque osimano facendo aggregazioni con altri sul territorio, stravolgendo anche le modalità di erogazione dei servizi pagati dagli osimani.

Questa manovra, che Pugnaloni e Pasquinelli vedono come una vittoria del pubblico, rappresenta invece per noi il principio della fine del ruolo di Astea, che diventerà un pachiderma con molti dipendenti senza più entrate in grado di sorreggere la struttura, destinata a diventare in breve tempo solo la succursale politica al servizio degli interessi e delle clientele del PD (tra l'altro non certo e non solo il Pd osimano).

Se si voleva agire malissimo e fare un dispetto al Comune di Osimo e ai suoi cittadini, non vi poteva essere migliore strategia, e a niente servono le formulette che già tentano di inventare ovvero essere una società pubblica di facciata ma con servizi assegnati poi ai privati.

La realtà è che lo smembramento dell'Astea palesa i guasti dei rapporti tra soci, oggi davvero alla resa dei conti e la fame dei Comune di Osimo e Recanati di occupare poltrone e nominare consulenti.

Basti pensare che la fusione con Polverigi è accompagnata non dal concambio dei servizi ma dalla richiesta di 5 posti nel consiglio di amministrazione.

E che dire della richiesta di nominare non una ma sei dicasi sei commissioni di controllo della L. n.231 (le relative indennità sono pagate), per almeno altri 15 posti? Questa è la strategia voluta da Berré che accompagnerà il suo nome e quello di Pugnaloni alla destrutturazione di Astea s.p.a.


da Coordinatori Lista Civica Il Faro di Pesaro





Questo è un comunicato stampa pubblicato il 20-06-2015 alle 19:00 sul giornale del 22 giugno 2015 - 1562 letture

In questo articolo si parla di politica, astea

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