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Pestaggio sul lungomare di Marotta: fra gli arrestati un pregiudicato loretano residente in città

carabinieri 2' di lettura 12/11/2014 - Sono stati arrestati dai carabinieri di Marotta, unitamente a quelli del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Pesaro e Urbino, i responsabili del pestaggio di Stefano Morbidelli. Fra loro anche un lauretano residente a Osimo.

I fermi a conclusione di una articolata e complessa indagine, i cui sviluppi hanno interessato le Marche e la Puglia. Emesse quattro ordinanze di custodia cautelare in carcere dall’ufficio GIP del Tribunale Ordinario di Pesaro – D.ssa Lorena Mussoni.

L’operazione, che è stata condotta con la collaborazione di diversi comandi Provinciali dei Carabinieri, è scattata contemporaneamente nella nottata tra il 10 e 11 novembre, interessando anche Jesi, Loreto, Osimo e Porto Recanati nonché quella pugliese di Vieste . Gli arrestati sono stati ritenuti, a vario titolo, responsabili in concorso del reato di tentato omicidio nei confronti del quarantanovenne Stefano Morbidelli di Mondolfo.

Il crimine si era consumato a Marotta lo scorso 12 luglio, quando intorno alle ore 17 , la vittima è stata aggredita e violentemente malmenata mentre si trovava presso il chiosco Oasi Beach in viale Cristoforo Colombo. Gli esecutori del pestaggio interrompevano la loro azione solo dopo l’intervento di alcuni dei presenti, lasciando la vittima esanime e sanguinante sul pavimento del locale, per allontanarsi dalla scena del delitto a bordo di una BMW.Morbidelli a causa delle lesioni subite, è stato dapprima portato al pronto soccorso dell’Ospedale di Fano e successivamente, per mezzo di eliambulanza, presso l’ospedale di Torrette di Ancona, ove veniva ricoverato per un grave trauma cranico

L’ordinanza di custodia cautelare riguarda Giovanni Cristalli, 29 anni residente a Vieste e pregiudicato; Ricard Glisic, 30 anni, nato nella ex-Yugoslavia, residente a Jesi, pregiudicato; Mirco Calvari, 42 anni, loretano residente a Osimo, pregiudicato; Alessandro Petrolati, 40 anni, corinaldese residente a Porto Recanati, anch'egli pregiudicato.

Nel corso delle connesse attività di perquisizione locale e personale, sono stati rinvenuti e sottoposti a sequestro: - un autovettura BMW 320 cabrio, utilizzata dai malviventi per darsi alla fuga dopo l’aggressione; - svariato materiale ritenuto di consistente interesse probatorio; - diversi personal Computers, fissi e portatili; - oltre 20 telefoni cellulari. L’attività d’indagine è stata diretta dal Sostituto Procuratore dott.ssa Monica Garulli della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Pesaro.






Questo è un articolo pubblicato il 12-11-2014 alle 18:59 sul giornale del 13 novembre 2014 - 908 letture

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