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Mariani (PPO): 'conti del comune senza importi integrali. Forte il rischio di debiti fuori bilancio'

3' di lettura 02/10/2014 - Tutti i servizi a domanda individuale, mense scolastiche, asili nido, centri diurni, assistenza domiciliare, teatri, colonie estive, assistenza domiciliare, parchimetri e parcheggi,…, sono stati “estraniati” dal Bilancio di Previsione del Comune di Osimo in quanto la loro gestione è stata affidata alla ASSO o alla PARKO.

Vale a dire che nel bilancio di previsione sono iscritte solo le somme che verranno erogate alla ASSO o alla PARKO in misura compensativa, o meglio la differenza algebrica tra la spesa complessivamente prevista per l’erogazione del servizio e la previsione di entrata derivante dalla contribuzione delle famiglie. Questo viola i principi di integrità e di universalità del bilancio stabiliti dal TUEELL. Infatti in un bilancio comunale tutte le entrate e le spese vanno iscritte nel loro importo integrale, al lordo, senza alcuna detrazione o compensazione. Il bilancio deve comprendere tutte le entrate e tutte le spese al fine di fornire una visione completa della gestione finanziaria dell’esercizio.

Non solo: il dirigente ha riferito che entro il 31 gennaio prossimo la ASSO procederà al calcolo effettivo dei costi e dei ricavi. In caso di sbilancio il Comune dovrà ripianare la perdita con l’esborso di somme che ad oggi non sono previste nel Bilancio di Previsione del Comune. Operazione che potrebbe mettere a rischio gli equilibri del bilancio comunale e/o addirittura formare un debito fuori bilancio. I Comuni hanno l’obbligo di richiedere agli utenti la contribuzione. Si tratta infatti di servizi erogati al di fuori di un preciso obbligo istituzionale (a differenza per esempio del trasporto scolastico) e la norma impone un obbligo di copertura dei relativi costi comunque ed in ogni caso: sia nell’ipotesi in cui i servizi siano resi dal Comune direttamente agli utenti con mezzi propri, personale e risorse proprie, sia quando i servizi vengano invece affidati a terzi.

Ma vi è di più: il tasso di copertura dei servizi a domanda individuale rappresenta uno dei dieci criteri di virtuosità sulla base dei quali, a decorrere dal 2014, verrà differenziato il concorso degli enti locali agli obiettivi di risanamento della finanza pubblica attraverso il patto di stabilità interno. Comunque, al di là di tutti questi aspetti prettamente tecnici, è chiaro a tutti che il Bilancio fatto in questi termini non è trasparente perché non permette di sapere effettivamente come vengono utilizzati i soldi dei cittadini!

Ad oggi non è possibile sapere qual è il tasso di copertura in termini percentuali del costo di gestione dei servizi sopra elencati. Non si sa cioè se la tariffa richiesta alle famiglie è sufficiente a coprire l’intero costo o se lo copre in parte (non voglio pensare che sia maggiore dei costi)! E comunque se non si conoscono i costi per l’erogazione del servizio, come sono state decise le tariffe? Quanto alla convocazione del Consiglio con un unico punto all’ordine del giorno… beh, lasciatemelo dire!

Ci sono stati due consigli comunali la scorsa settimana e il 30 settembre è il termine ultimo per discutere la salvaguardia degli equilibri di bilancio. E’ un termine stabilito da una legge “antica” e nulla vieta di trattare l’argomento con qualche giorno di anticipo. La scorsa settimana si sono tenute ben due sedute del Consiglio comunale. Si poteva fare meglio! Si tratta di applicare i principi di efficienza, efficacia ed economicità anche alla organizzazione delle sedute consiliari. In 10 giorni sono stati bruciati circa 3.000 euro – soldi dei cittadini!


da Maria Grazia Mariani

Consigliere comunale - Popolari per Osimo





Questo è un comunicato stampa pubblicato il 02-10-2014 alle 17:36 sul giornale del 03 ottobre 2014 - 450 letture

In questo articolo si parla di economia, politica

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