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Loreto: ventennale dalla morte di Paolo Tonucci, spettacolo in Piazza della Madonna

5' di lettura 17/09/2014 - La Delegazione Pontificia è lieta di comunicare che in occasione del ventennale della morte di don Paolo Tonucci (missionario in Brasile e fratello dell’Arcivescovo Delegato Pontificio di Loreto, Mons. Giovanni Tonucci), l’APiTO Marche ( Comitato Marchigiano Associazione don Paolo Tonucci) sabato 20 settembre 2014, alle ore 21, presenterà a Loreto, in Piazza della Madonna, il poema Morte e vida Severina di Joao Cabral De Melo Neto.

Musicato da Chico Buarque De Hollanda, con la regia di Marco Florio, le musiche di Alberta Rocco, Luca Nicolini, Enzo Vecchiarelli e Pedro Mena Peraza e la partecipazione di Claudio Tombini e del coro della Cappella Musicale del Duomo e del coro Canta che Ti Passa entrambi di Fano. Lo spettacolo è patrocinato anche dall’Assessorato alla Cultura dek Comune di Loreto, dalla Fondazione CARILO e dalla Fondazione Opere Laiche Pia Casa Hermes.

Il poema, scritto nel 1967 è stato tradotto per la prima volta in italiano da don Paolo nel 1969, e dedicato dallo stesso Paolo, in piena dittatura in Brasile, “a tutti quei Brasiliani che, con la guerriglia e con l'opera di educazione, lottano per porre le basi di una nuova società e ci insegnano a “sperare contro ogni speranza” (Rom. 4, 18).”

L’ingresso sarà ad offerta e il ricavato sarà utilizzato dall’APiTO per sostenere i progetti umanitari ed educazionali a favore dei bambini delle favelas di Camçari in Bahia (Brasile); all’ingresso sarà possibile anche ritirare, ad offerta, il volumetto con il testo italiano del poema tradotto da don Paolo. João Cabral de Melo Neto (Recife, 9 gennaio 1920 – Rio de Janeiro, 9 ottobre 1999) E’ stato un poeta e diplomatico brasiliano. Vedeva la poesia con un forte rigore estetico, priva di confessioni del poeta tra le rime e in modo del tutto innovativo in Brasile.

La sua dunque è poesia non emotiva, ma cerebrale fatta di linguaggio ricercato e pensiero. Fratello dello storico Evaldo Cabral de Melo, cugino del poeta Manuel Bandeira e del sociologo Gilberto Freyre, fu amico del pittore Joan Miró e del poeta Joan Brossa. Nel 1967 ha scritto Morte e Vida Severina con cui nel 1968 ha vinto il Festival Intrenazionale di Teatro di Nancy (Francia). Il 15 agosto del 1969 fu eletto all'unanimità alla Accademia Brasiliana di Lettere. Nel 1990 vince il Premio Camões.

Negli ultimi anni di vita (esattamente dal 1996) è stato un forte candidato per il Premio Nobel per la Letteratura. Chico Buarque de Hollanda (Rio de Janeiro, 19 giugno 1944) E’ un cantante, compositore e scrittore brasiliano. Chico Buarque proviene da un ambiente familiare intellettuale; suo padre, Sergio Buarque de Hollanda, è stato uno storico e sociologo noto e apprezzato.

Bambino studioso, con un precoce talento per la musica e la scrittura, Chico è uno dei più noti autori ed interpreti della bossanova, insieme a Vinicius de Moraes, Joao Gilberto e Tom Jobim, e della MPB, la Musica Popular Brasileira. Nel 1967 ha musicato il poema Morte e Vida Severina. Il suo crescente impegno politico contro la dittatura militare lo porta all'arresto nel 1968, cui segue un esilio auto-imposto in Italia nel 1969. Chico torna in Brasile nel 1970 e sfrutta la sua fama e la sua abilità di compositore per protestare contro la dittatura.

Gli interpreti Claudio Tombini, Lorenzo Alessandrini, Marina Bragadin, Giuseppe Esposto, Tiziana Gasparini, M.Cristina Giommi, Marco Labbate, Alessandra Losacco, Enrico Magini, Olga Matsyna, M.Grazia Mea, M.Cristina Nicolini, Valentina Tomassoni Musicisti Luca Nicolini, Alberta Rocco, Enzo Vecchiarelli , Pedro Mena Peraza Maestro musicale Stefano Baldelli Scene e costumi Germana Franceschini Regia Marco Florio Service audio e luci Accademia della Musica e Spettacolo Giuseppe Verdi Con la collaborazione: - del Coro della Cappella Musicale del Duomo di Fano: Marco Bartolini, Fabiana Bocchini, Sara Bonci, Monica Brunello, Rachele Puglisi, Paola Prinzivalli, Sara Selandari, Federica Siviero, Elena Vitali, - del coro Canta che Ti Passa: Olga Bruno, Franca Gaspari, Gabriella Lorenzi, liliana Lucci, Teresa Maselli, Costanza Moriconi, Marta Orazi, Goffredo Panunzi, Luigi Paolinelli, Tiziana Perugini, - e dei bambini Francesca Agricola, Camilla Comodini, Anna Patrizi, Maria Patrizi, Alessandro Pedini, Anna Rondina, Francesco Rondina, Rebecca Ruscitti, Tommaso Ruscitti, Jacopo Serafini, Giacomo Vitali, Lorenzo Vitali

L’Associazione Don Paolo Tonucci - APiTO fondata nel 1996 sostiene l’omonima Associaçao Paulo Tonucci costituita nel 1998 a Camaçari in Bahia (BR) con lo scopo di continuare l’opera di Don Paolo a favore delle persone più disagiate della città. L’ acronimo APiTO in brasiliano significa “fischetto” e vuole sottolineare la finalità dell’associazione di richiamare l’attenzione delle istituzioni sulle situazioni di disagio ed ingiustizia sociale che interessano i bambini e le donne del Brasile. Nel novembre 2011 si è costituito Il Comitato Marchigiano - APiTO Marche con l’obiettivo di incidere maggiormente sulla realtà marchigiana e consolidare nel territorio la memoria e l’insegnamento di Don Paolo, nella convinzione che l’educazione è la premessa per migliorare le condizioni di vita delle persone, soprattutto bambini, aiutandole ad essere autonome e consapevoli.

L’Apito Marche promuove nel territorio: - progetti a carattere interculturale per favorire il dialogo e l’ integrazione tra i popoli - iniziative per la tutela e miglioramento della qualità della vita in particolare delle donne - scambi culturali e progettuali tra scuole - opere di sensibilizzazione dell’opinione pubblica sulle tematiche dell’infanzia e dell’adolescenza - raccolta fondi per sostenere progetti sociali in paesi in via di sviluppo


   

dalla Delegazione Pontificia di Loreto




Questo è un comunicato stampa pubblicato il 17-09-2014 alle 23:20 sul giornale del 18 settembre 2014 - 814 letture

In questo articolo si parla di chiesa, attualità, loreto, Delegazione Pontificia di Loreto

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