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Dalla città sportiva che fu uno stimolo per il futuro: lettera aperta di Giovanni Strologo agi osimani

4' di lettura 15/09/2014 - Un aiuto alla città di Osimo. C’era una volta io, no così non va. Quando avevo 10/12 anni e abitavo alla “Fornace de Fagioli” andavo tutti giorni al vecchio campo sportivo Diana a giocare a pallò. Quello era il campo nel luogo in cui l’Osimana si allenava e disputava le gare di campionato.

La domenica dopo aver mangiato le tagliatelle o gli gnocchi fatti in casa da mamma, correvo su “la ripa de Fagioli” una scorciatoia, per andare a vedere la partita dell’Osimana. Finita la partita di calcio mica ritornavo a casa! No no proseguivo alla scuola media Caio Giulio Cesare (unico giorno la domenica che ci andavo felicemente) per vedere la Lenco (ora Robur basket) che disputava il campionato di pallacanestro dilettanti, nel campo all’aperto di asfalto proprio davanti alla finestra della mia classe (mitica e unica sezione I).

Esiste un documento fotografico che nello sfondo si vede un bambino con un cappello di lana in testa mentre un giocatore di basket cerca di far canestro. Credo che allora giocare all’aperto una partita di basket d’inverno era da veri atleti. Con il passar degli anni l’Osimana iniziava a vincere campionati mentre il sottoscritto debuttava con la maglia giallorossa nei campionati giovanili, (penso che io sia stato un giocatorino mediocre) e il vecchio Diana non era più adatto all’Osimana mentre i tifosi invocavano un nuovo stadio. Alberto Cartuccia (credo che sia stato il sindaco più amato dagli Osimani) all’epoca prima vice e poi sindaco era il primo tifoso dell’Osimana e in fretta e furia ristrutturò il vecchio campo sportivo Diana: un gioiellino con tanto di nuova tribuna e un campo in tappeto d’erba che faceva invidia ai migliori campi di serie A.

Quindi il vecchio campo sportivo lascia il posto allo stadio Diana che vide mille trionfi fino alla serie C(2) dell’Osimana. A questo proposito possiamo affermare che anche il sottoscritto collaborò personalmente alla ristrutturazione dello stadio; già. Avevo 15 anni e come muratore, pardon manuale, della ditta edile Bellezza ho lavorato al diana per rifare i gradoni. Ma anche la Lenco Robur Osimo aveva bisogno di un palazzetto e…. detto e fatto; grazie ad un finanziamento della Provincia si costruì il palazzetto dello sport (Pala Bellini) adiacente alla scuola media C.G.Cesare. Il palazzetto veniva usato la mattina dagli alunni delle medie per l’ora di ginnastica (mia materia preferita), il pomeriggio per il basket. Il merito principale di questa opera fu dell’assessore allo sport, prof. Paolo Bianconi, il creatore della pallacanestro nella nostra città e per molti anni assessore allo sport.

Anche il basket raggiunse traguardi impensabili fino ad arrivare in serie (A2). L’apporto della politica e degli amministratori di allora nello sport era una cosa ovvia sia per il consenso elettorale ma anche per la passione che ognuno metteva nel proprio sport preferito. Ricordo il sindaco Orsetti per il ciclismo, memore il giro d’Italia che fece tappa ad Osimo. Merita citare anche l’assessore allo sport prof. Matassoli per la pallavolo. Ecco gli amministratori di allora favorivano lo sport osimano attraverso finanziamenti diretti o “indiretti” e se da una parte vincere i campionati aumentavano i costi di gestione delle società dall’altra generazioni di bambini e ragazzi venivano tolti dalle strade e dalle insidie della droga. Nel 1990 ho organizzato un convegno nella nostra città con il mio idolo di sempre Gianni Rivera su come lo sport sia educatore per migliaia di giovani.

Vedendo quello che sta accadendo oggi ad Osimo mi viene da piangere. Le gloriose società Osimana e Robur Basket stanno morendo sorrette da qualche volontario che mette a disposizione molta passione, mentre i politici osimani litigano nel rinfacciarsi colpe sulla gestione delle passate amministrazioni. Mai visto un profilo così basso della politica ad Osimo, chiedo ai “vecchi” sindaci Paolo Polenta, Alberto Cartuccia, Alberto Niccoli e Raimondo Orsetti di sedersi intorno ad un tavolo per creare un gruppo di saggi con il compito di uscire da questo pantano per il bene della città e dei cittadini di Osimo.


da Giovanni Strologo
Presidente Comitato Rispetto Codice della Strada 





Questo è un comunicato stampa pubblicato il 15-09-2014 alle 22:51 sul giornale del 16 settembre 2014 - 1600 letture

In questo articolo si parla di attualità, osimo, giovanni strologo

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