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Astea e partecipate : per la Mariani (P.p.O.) necessari tagli a stipendi e numero dei componenti il Cda

3' di lettura 28/08/2014 - La vicenda delle cosiddette “privatizzazioni” costituisce uno specchio dei peggiori vizi della dirigenza politica. Non tanto per averla concepita, quanto per come la si è realizzata. Queste società sono state e, in parte, ancora lo sono, una occasione imperdibile per la moltiplicazione delle clientele e per l’elusione di vincoli di spesa e di legalità (assunzioni fuori concorso e senza limiti di organico, sforamento dei vincoli di spesa, ecc. …).

Le partecipate in questa maniera non rispondono alle esigenze dei cittadini, ma riflettono le logiche e gli interessi della politica (a cui interessa – purtroppo - solamente mantenere il consenso). Le società partecipate costano troppo ai cittadini e secondo Cottarelli il primo passo per ridurre i costi è RIDURRE NUMERO E REMUNERAZIONE DEI COMPONENTI CDA.

La normativa vigente già prevede limiti al numero e all’ammontare dei compensi dei componenti del consiglio di amministrazione designati dai soci pubblici che variano in funzione dell’entità della società e del tipo di ente partecipante. I membri del CDA non possono essere più di 3 – ovvero più di 5 se il capitale sociale è superiore a 2 milioni o nei casi di partecipazione mista pubblica-privata. Prendiamo ad esempio la nostra ASTEA SpA: Ebbene, il nuovo CDA di ASTEA SpA nominato a luglio scorso, conta 7 componenti (e non 5 come impone la legge)!!!!! Il costo complessivo annuale del nuovo CDA ammonta a circa 110mila euro e supera il costo del precedente CDA di circa 4mila euro.

Non dimentichiamo che ASTEA detiene altre 7 società partecipate (società partecipate di secondo livello) a cui andrebbero applicate le stesse regole della Capogruppo. Invece vediamo che in una di queste, ASTEA ENERGIA SpA, si contano ben 9 componenti (e non 3 o 5): è più numeroso il CDA della partecipata che della capogruppo ASTEA!!!!! Senza poi contare che tutto tace sul compenso erogato! Tanto i cittadini pagano lo stesso le bollette! I Consigli di Amministrazione servono solo a piazzare persone che molto diplomaticamente mi permetto di definire “gradite” (solo per non citare l’espressione di altri: “i trombati della politica”).

Non prendiamoci in giro con i temi della meritocrazia e della trasparenza! Il bando di selezione? Solo uno specchietto per le allodole! Quali sono stati i criteri di scelta? Il titolo di studio, la professionalità acquisita, l’età, il colore dei capelli, o cos’altro? La risposta è semplice se si leggono i nomi ! Non possiamo sorprenderci se tra i “nominati” ci sono persone candidate (non elette) con l’una o l’altra lista alle ultime elezioni o persone impegnate in politica (Consigli di Quartiere , Comitati, ecc…). Quanto a trasparenza: di molte società si conosce a malapena il nome e il cognome del “nominato”, giusto per averlo letto in qualche pagina di giornale. Mancano i curriculum, manca l’importo dei compensi, ecc….

In Italia 37.000 le cariche ad oggi ricoperte e non sono rari i casi di persone che addirittura ne ricoprono più di una. Anche ad Osimo succede: l’Amministratore Delegato di ASTEA Energia SPA compare pure tra i rappresentanti il Collegio sindacale di PARK.O. I cittadini vogliono servizi migliori e a costi più bassi dal momento che a conti fatti sono sempre loro che pagano. Purtroppo le partecipate sono un pezzo di Stato fuori controllo. Le riforme non bastano se poi i politici di turno, non curanti delle norme, fanno come vogliono! La regola principale della “buona amministrazione” è la certezza di legalità e giustizia che non possono mancare. Mi batterò per questo e porrò particolare attenzione proprio sulle “partecipate” che ad Osimo rivestono una particolare importanza visto che tutti i servizi sono esternalizzati!


da Maria Grazia Mariani

Consigliere comunale - Popolari per Osimo





Questo è un comunicato stampa pubblicato il 28-08-2014 alle 17:29 sul giornale del 29 agosto 2014 - 1324 letture

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