Il Covo in piazza per i mercoledì culturali di agosto

Occasioni dunque per "capire chi siamo e da dove veniamo", perché solo diventando consapevoli delle nostre radici, della nostra storia, del nostro territorio e di tutto il patrimonio in esso contenuto, ha senso parlare di valorizzazione. La serata, intitolata "IL COVO DI CAMPOCAVALLO. La tradizione che vive nel presente. Dalle spighe di grano al capolavoro artistico" e' iniziata con lo scenografico arrivo in piazza e l'esposizione davanti al Municipio, del Covo creato quest'anno, raffigurante la Basilica di San Pietro a Roma.
Molti i curiosi radunatisi intorno al "cupolone" in miniatura, affascinati e increduli che con le spighe di grano si potessero creare architetture del genere. "Un vero capolavoro d'artigianato artistico rurale costruito con cura e tanta pazienza, grandi perizia e capacità tecniche, umiltà e devozione, ma soprattutto amore e rispetto per le proprie origini". Questo il pensiero del Vicesindaco e Assessore alla Cultura, Avv. Mauro Pellegrini e della Responsabile dell'Ufficio IAT di Osimo e guida, Dott.ssa Simona Palombarani, che hanno introdotto la serata.
Un patrimonio, quello della Festa del Covo, cui non si attribuisce il giusto valore, che viene solitamente sminuita e considerata con distacco come puro folklore contadino, come un'usanza oramai anacronistica e priva di significato. L'intento dell'appuntamento era dunque quello di far comprendere quanto tale giudizio sia in realtà sbagliato e quanto lavoro -progettazione, organizzazione, costruzione- possa esserci alla base di un'opera d'arte (perché di questo si tratta) che come tale va apprezzata e che racchiude in se' tutto quello che noi osimani siamo e di cui dovremmo andare fieri.
Le nostre radici sono contadine, i nostri valori provengono da quella vita nei campi fatta di fatica e duro lavoro, ingegno e tenacia, orgoglio e parsimonia, senso della famiglia e collaborazione reciproca. Qualità che in un periodo di crisi come quello che stiamo vivendo, in cui tutto viene messo in discussione, tutti invidiano, tutti tranne noi, noi che ne siamo il frutto ma che preferiamo rinnegare.
Ci vergogniamo della nostra "marchigianita'" di cui invece dovremmo fare la nostra forza. La festa del covo, emblema di tali radici, dovrebbe dunque essere motivo di orgoglio di tutti gli osimani, non solo di chi da sempre a Campocavallo vi si impegna in maniera gratuita. Si e' poi sottolineato come feste come quella del covo e la fase di preparazione della festa stessa (che inizia sette, otto mesi prima) rappresentino anche delle importanti opportunità per il settore turistico, in quanto rispondono alle esigenze del "nuovo viaggiatore", in particolare quello straniero, che, oltre a visitare belle località e apprezzarne i luoghi d'arte, cerca EMOZIONI ed ESPERIENZE TIPICHE da raccontare e condividere una volta tornato a casa.
La parola e' poi passata ai relatori Romeo Antonelli e Luigi Falcioni, membri del Comitato Organizzatore della Festa del Covo, che con passione hanno raccontato la storia di questa tradizione, delineandone le tappe fondamentali, da quel lontano 13 agosto 1939 ad oggi, e descrivendo le difficoltà tecniche della costruzione, dalla semina di particolari qualità di grano, passando per la progettazione in scala del monumento da riprodurre, per arrivare poi alla decorazione finale. Con l'ausilio di video e foto Romeo e Luigi hanno fatto rivivere ai presenti il "dietro alle quinte" della creazione di un'opera di grano, tutto il lavoro e la passione necessari, oggi come un tempo, sottolineando come alla fine sia la visione del covo completato portato in processione e la gioia e lo stupore di tutta la gente intorno a cancellare ogni fatica. Vincenzo Foresi, altro membro del Comitato, con grande simpatia e disponibilità ha infine mostrato le varie tecniche d'intreccio delle spighe, rispondendo alle domande degli intervenuti e svelando aneddoti e curiosità.
L'invito e' ora quello ad andare a visitare il Museo del Covo, vicino al Santuario della Beata Vergine Addolorata di Campocavallo (www.festadelcovo.it) Vi aspettiamo ora il 20 alle ore 21:30, sempre presso l'atrio del Palazzo Comunale, al terzo dei Mercoledì di Agosto della Cultura. Si parlerà di "OSIMO: CROCEVIA DELL'AVVENTURA TEMPLARE NEL CENTRO ITALIA. Relatori della serata saranno Alberto Mazzocchi e Roberto Mosca, autori del libro ALLA LUCE NELL'OMBRA. Siete tutti invitati. fotoservizio bruno severini

Questo è un comunicato stampa pubblicato il 18-08-2014 alle 00:32 sul giornale del 18 agosto 2014 - 568 letture
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