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La cisterna romana di Piazza Boccolino ai "Mercoledì di Agosto della Cultura"

4' di lettura 08/08/2014 - Tanto pubblico mercoledì sera presso l'Antiquarium del palazzo comunale per il primo dei "mercoledì di Agosto della Cultura", la prima edizione di una rassegna di incontri organizzati dall'Assessorato alla Cultura e volti a conoscere meglio la città dei senza testa, la sua storia e le sue tradizioni. La prima tappa di questo"viaggio" alla scoperta delle meraviglie nascoste di Osimo, non a caso definita da tempo città "bella e segreta", e' stata "OSIMO ROMANA E LE GRANDI OPERE STRUTTURALI".

A trattare il tema, in maniera chiara ed esaustiva e' stata il Capodelegato FAI della Provincia di Ancona, l'Architetto Manuela Francesca Panini, coadiuvata nei suoi interventi dal Geometra Vincenzo Pallotta. I due relatori sono stati introdotti dal Vicesindaco e Assessore alla Cultura, l'Avv. Mauro Pellegrini, dall'Assessore al Turismo Michela Glorio e dalla Responsabile dell'ufficio IAT di Osimo e guida, Dott.ssa Simona Palombarani.

Dopo aver presentato l'iniziativa agli spettatori, si e' voluto sottolinearne lo scopo e lo spirito che l'hanno vista nascere, ovvero quelli di far conoscere Osimo ed il suo patrimonio (storico, archeologico, artistico, architettonico, spirituale, folcloristico, ambientale) al maggior numero di persone possibile, continuando quell'opera di promozione e valorizzazione iniziata nel 2007 con la creazione di un Ufficio Iat e l'apertura di una prima sezione di grotte fruibile al pubblico e portata avanti con convinzione e tenacia in questi anni.

L'invito e' allora a "conoscere se stessi".

Questo perché, solo se precedute da un processo di conoscenza che porti alla piena consapevolezza di ciò che e' presente sul nostro territorio, Valorizzazione e Promozione acquistano efficacia. Qualsiasi progetto e volontà di recupero devono necessariamente seguire quell'iter. E i primi a conoscere e a credere nelle potenzialità della nostra città e a farsene i principali promotori dovrebbero essere gli osimani.

Per alimentare quest'autocoscienza, l'amministrazione comunale, ha sottolineato Pellegrini, sta cercando nell'organizzazione degli eventi principali di seguire la tendenza "multitasking", quella cioè di racchiudere insieme, all'interno di uno stesso programma, le varie arti: musica, danza, artigianato, visite guidate per conoscere o approfondire le principali opere cittadine. L'architetto Panini, brillante e coinvolgente come di consueto, ha esposto la sua relazione iniziando con un excursus cronologico, descrittivo delle varie popolazioni che, dai Piceni ai Celti fino ai Romani, hanno scelto di insediarsi ad Osimo.

Ne ha spiegato i validi motivi: la posizione geografica, l'altezza, la morfologia del terreno e,soprattutto, la presenza di acqua e la possibilità di usufruirne. Trasportato dalle parole di Manuela e dalle immagini proiettate, il pubblico ha visto arrivare i romani, tracciare il perimetro di quella che sarebbe diventata la città, progettare il reticolato di strade, scavare una cisterna indispensabile per la distribuzione democratica della maggiore risorsa naturale necessaria alla vita e allo sviluppo: l'acqua.

E proprio l'acqua e' stata la vera protagonista dell'appuntamento: la cisterna, questo enorme contenitore di vita, che dopo più di duemila anni, ancora e' li, dove si trovava un tempo, nascosta eppure vicinissima, calpestata da migliaia di persone ogni giorno, gigante dormiente sotto la piazza principale. E pochi lo sanno. Gli abitanti conoscono tutti le altre grandi opere i cui resti potremmo definire "en plein air", come le mura e la Fonte Magna, ma quasi nessuno conosce questa enorme vasca interrata.

Si e' dunque descritto il suo ritrovamento, attraverso documenti spuntati per caso anni fa, le prime esplorazioni, il primo sondaggio avvenuto nel 1998, la posizione e la forma -che il Geom. Pallotta ha magistralmente illustrato grazie al modellino da lui realizzato- le ipotesi di funzionamento, il ruolo basilare che tale manufatto doveva avere un tempo.

Data la scarsità di scritti per cercare di capirne di più si e' fatto il confronto con le opere idrauliche, oggi ancora visibili, delle altre città romane: città che oggi sono riuscite a farne un tesoro, recuperandole e rendendole fruibili. Ed ecco allora il sogno: pensare un giorno di riuscire a fare lo stesso, di recuperare e donare alla città quello che per secoli e' stato forse il suo più grande patrimonio, un vero e proprio serbatoio di vita. Questo sarebbe importante, ha ribadito la Panini, non solo per rafforzare ulteriormente quella vocazione a parco Archeologico che ad Osimo va senz'altro riconosciuta, ne' unicamente per rafforzarne l'immagine turistica.

Questo atto avrebbe soprattutto una valenza etica, rappresenterebbe il più grande segno di rispetto per Osimo e per le sue origini, dato che, in fondo, è stata proprio la presenza dell'acqua a far sì che la nostra bella città nascesse.

Vi aspettiamo il 13 alle 21:30, sempre presso l'atrio del Palazzo comunale, al secondo dei Mercoledì di Agosto della Cultura. Si parlerà de "IL COVO DI CAMPOCAVALLO. La tradizione che vive nel presente. Dalle spighe di grano al capolavoro artistico". Ci saranno anche dimostrazioni e laboratori d'intreccio e si potrà ammirare anche il covo realizzato quest'anno.








Questo è un articolo pubblicato il 08-08-2014 alle 13:17 sul giornale del 09 agosto 2014 - 1543 letture

In questo articolo si parla di cultura, osimo, Comune di Osimo, articolo

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