utenti online

Cavina (Pe.Li.De.): 'la chiusura di Lidl campanello d'allarme. Inutili altri centri commerciali'

4' di lettura 05/05/2014 - Ve lo ricordate questo manifesto 6x3 firmato Liste Civiche che campeggiava l’estate scorsa al maxi parcheggio? Dopo l’avvio dei lavori per la costruzione di un altro centro commerciale nell’area ex consorzio ne sono capitate di tutti i colori.

Dagli esposti al TAR del Ce.di. e Coal , al ritrovamento di rilevanti resti archeologici, fino al clamoroso sequestro del cantiere per sospette infrazioni penali. L’utilizzo di un’area così strategica per attività commerciali, già ampiamente presenti nelle vicinanze, aveva suscitato forti perplessità nella cittadinanza al punto che, a tempo di record, oltre 3000 cittadini avevano sottoscritto una petizione popolare. In essa si chiedeva al proprietario dell’area e all’amministrazione comunale di trovare soluzioni alternative che tenessero conto delle esigenze della collettività e del territorio.

Ma, come spesso succede, gli interessi economici di pochi hanno avuto la meglio su quelli della collettività e l’amministrazione Simoncini, avendo come unico obiettivo l’incasso degli oneri di urbanizzazione, non ha mosso un dito, come non aveva fatto nulla per ostacolare il primo progetto (poi bocciato dalla Provincia) in cui era prevista la costruzione di una mostruosa torre di vetro ad uso residenziale.

Tra le giustificazioni addotte, oltre a quella che il Comune non poteva impedire la libera iniziativa di un privato in un’area di sua proprietà, si disse che la nuova struttura commerciale avrebbe garantito nuovi posti di lavoro. Perché questa premessa? Perché c’entra con una notizia di questi giorni, cioè che Lidl chiude il proprio punto vendita ad Osimo. Lidl è una grande catena europea di discount con prezzi decisamente competitivi e un’offerta merceologica di qualità. Prevalentemente vende prodotti a marchio proprio che sono equivalenti o addirittura migliori dei più blasonati prodotti di marca. Oltre a ciò si distingue dai classici supermercati per un cospicuo inserimento di prodotti particolari, per il fai da te e di elettrodomestici e accessori a marchio proprio con garanzia triennale. Insomma un operatore di tutto rispetto con un’offerta competitiva e sensibilmente diversa da tutti gli altri.

Nonostante ciò ad Osimo non ha trovato un ritorno economico che giustificasse la sua permanenza. Questo per dire che se la domanda è stagnante non è aumentando l’offerta che si aumentano i posti di lavoro, ma che addirittura c’è una perdita d’occupazione perché il sistema, anche senza nuovi punti vendita, è già al collasso. Possibile che con l’inflazione di supermercati ed ipermercati già in essere ci sia qualcuno che ancora creda a chi sbandiera ai quattro venti nuovi posti di lavoro? E’ inoltre importante sottolineare che, essendo Lidl un importante punto vendita per originalità e competitività dell’offerta andava particolarmente tutelato per il valore aggiunto che ne ricavava il nostro territorio, anche nei confronti dei comuni vicini.

Cosa ha fatto l’amministrazione per scongiurarne la chiusura? Si sa con certezza, anche se non si conoscono i dettagli, che nella decisione dell’azienda di chiudere ha pesato proprio il comportamento dell’ amministrazione comunale che ha disatteso le promesse fatte inizialmente, promesse che avevano convinto il committente ad investire (probabilmente una crescita demografica da record e la realizzazione in tempi brevi della strada di bordo per rendere più centrale e facilmente raggiungibile via S. Gennaro).

Morale: si continuano a costruire nuovi centri commerciali, mentre contemporaneamente se ne chiudono altri e così facendo la città continua a pagare prezzi altissimi in termini di vivibilità, perdita di posti di lavoro e consumo di suolo. “Liberta o Monopolio” si domandavano le Civiche nel mega manifesto. Ma se questa è libertà il monopolio cos’è? Se la libertà di qualche potente o di amministratori compiacenti danneggia quella di una città intera che libertà è? L’auspicio è che la nuova amministrazione segni un cambiamento radicale nel modo di affrontare questioni così delicate affinché l’interesse del privato sia SEMPRE subordinato a quello della collettività e della tutela del territorio, a partire proprio dall’area ex consorzio.


   

da Giuseppe Cavina
Pe.Li.De.





Questo è un comunicato stampa pubblicato il 05-05-2014 alle 00:00 sul giornale del 05 maggio 2014 - 2739 letture

In questo articolo si parla di politica, comitato osimo 4si

Licenza Creative Commons L'indirizzo breve è https://vivere.me/3ws





logoEV
logoEV