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Assemblea Confartigianato ad Osimo: la crisi intacca la fiducia degli imprenditori della Valmusone

2' di lettura 11/02/2014 - Siamo di fronte ad una doppia crisi, una di natura occupazionale e l’altra di fiducia imprenditoriale. Gli ultimi mesi ci hanno consegnato un quadro inedito ed allarmante, molte imprese chiudono o stanno riducendo costi e personale e tante persone hanno l’ansia di perdere il posto di lavoro o hanno perso il loro posto di lavoro.

Gli oltre 100 imprenditori della Valmusone presenti all’Assemblea di Confartigianato ad Osimo invocano un cambiamento altrimenti assisteremo alla chiusura di altre imprese. Fatturati in calo del 20- 30% e una diminuzione della redditività in tutti i settori: in particolar per l’edilizia con un saldo negativo di 32 imprese, insieme alla meccanica ed elettronica, al comparto orafo-argentiero ed al legno-arredo, con un aumento delle cessazioni di imprese artigiane che già a fine 2013 contavano 222 aziende nella zona della Valmusone

L’analisi è stata fatta dal Presidente e Segretario Confartigianato della provincia di Ancona di Ancona Valdimiro Belvederesi e Giorgio Cataldi. Nell’ultimo anno le aziende hanno continuato ad accusare pesantemente la crisi inserita in un quadro di difficoltà generalizzata per i ritardi nei pagamenti, per la carenza di commesse di lavoro, per la pressione fiscale alle stelle. Oggi c’è l’urgenza di individuare azioni incisive finalizzate ad ottenere un piano industriale con particolare attenzione alle prospettive economiche ed occupazionali di tutte le aziende.

Se vogliamo dunque un distretto in grado di superare la crisi congiunturale e strutturale del sistema economico - sostiene il Presidente della Confartigianato di Osimo Mario Baffetti - bisogna che tutti gli attori sociali, economici e istituzionali, si assumano la responsabilità di fare significativi passi avanti . Anche il “ fisco” deve rimodularsi : non sembra accorgersi della mutata situazione e continua a chiedere maggiori sacrifici. Sacrifici che le aziende con commesse di lavoro ridotte o nulle non sono più in grado di reggere.

Le imprese hanno poi grosse difficoltà di accesso al credito dovute alla nuova stretta del sistema bancario e anche i tagli della manovra finanziaria e il Patto di stabilità a cui hanno devuto attenersi finora le Amministrazioni comunali non hanno certo aiutato gli investimenti pubblici e il sostegno alle imprese del territorio.

La situazione economica induce quindi gli imprenditori locali a marciare su Roma per la grande manifestazione delle imprese del 18 febbraio promossa da Rete Imprese Italia cui prenderà parte l’intero sistema Confartigianato al fine di far sentire il proprio malcontento e proporre misure per il rilancio del sistema produttivo: riduzione della pressione fiscale, dei costi sul lavoro e del calvario burocratico, incentivi per MPI, rispetto dei tempi di pagamento.








Questo è un comunicato stampa pubblicato il 11-02-2014 alle 00:20 sul giornale del 10 febbraio 2014 - 728 letture

In questo articolo si parla di confartigianato, economia, artigianato, ancona, artigiani

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