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M5S: 'Sull'acqua pubblica l'atto di giunta è del tutto insufficiente

6' di lettura 18/11/2013 - La scorsa estate il M5S Osimo ha promosso una campagna di informazione sul mancato rispetto del Referendum del 2011 sull’acqua pubblica, in collaborazione col Comitato per l’Acqua Pubblica di Osimo e Offagna.

Ha consegnato al Comune di Osimo una petizione in cui ha chiesto al Sindaco Simoncini cosa era stato fatto per il rispetto del referendum fino ad allora completamente disatteso, raccogliendo più di 2.500 firme nel comprensorio dei comuni della Val Musone in cui il Servizio Idrico Integrato (S.I.I.) è gestito da ASTEA SPA.

Ci rammarichiamo di informare la cittadinanza che in data 25/09/2013 con Atto della Giunta comunale trasmesso recentemente al primo firmatario della petizione, il Comune si è di fatto “lavato le mani” della questione. Ai seguenti chiarissimi quesiti riguardo le norme di legge introdotte dal Referendum votato dal 96% degli italiani, e cioè cosa ha fatto il Comune: per ripubblicizzare il S.I.I., cioè per far gestire il servizio ad una società interamente pubblica senza scopo di lucro; per abolire la remunerazione del capitale investito nelle bollette; per restituire ai cittadini osimani la quota non dovuta in bolletta relativa alla remunerazione del capitale investito; l’Atto di Giunta non risponde affatto.

L’Amministrazione Comunale infatti, invece di pronunciarsi, ha chiesto una valutazione sulla questione ad ASTEA. Già in questo modo di procedere riscontriamo la prima anomalia: il Comune, a cui è stato chiesto di esprimere il proprio indirizzo politico e cioè le azioni concrete che intende intraprendere per far rispettare la Legge (la volontà del popolo italiano espressa nel Referendum è sovrana, fino a prova contraria), chiede delucidazioni alla S.p.A. cui è ancora (inadeguatamente) assegnata la sub-concessione del Servizio Idrico.

E’ come se, chiedendo ad un insegnante che cosa intende fare per impartire disposizioni ad una classe di studenti, egli ci rispondesse: “Aspettate che sento cosa ne pensano gli studenti”! Il Sindaco, come primo cittadino di una comunità, ha il dovere di far sentire energicamente la propria voce e, quantomeno, di sollecitare le azioni concrete che conducano al rispetto effettivo della Legge, oltretutto stabilita dalla volontà dei suoi stessi concittadini. Ricordiamo che il Comune di Osimo è uno dei soci più quotati dell’Ambito Territoriale Ottimale 3Macerata (ATO), un’assemblea di Sindaci incaricata per legge di gestire il Servizio Idrico in una vasta area comprendente anche la Val Musone, che ha poi concesso in sub-concessione il servizio ad ASTEA.

Che cosa ha fatto il Sindaco di Osimo in sede assembleare di ATO 3 per incentivare l’effettivo rispetto del Referendum? Quali parole sono state spese per accelerare questo sacrosanto processo di legalità? Dalla risposta ottenuta con l’Atto di Giunta, deduciamo che non ha fatto assolutamente nulla. Infatti, delegando alla risposta di ASTEA, l’Amministrazione Comunale si nasconde dietro al fatto che in materia di tariffazione sarebbe competente l’Autorità per l’Energia Elettrica ed il Gas (AEEG), e quindi che il Comune non può fare nulla. Niente di più falso! L’ATO infatti rimane il soggetto deputato a decidere la struttura delle tariffe, ferme restando le indicazioni sulla tariffa media espresse dall’AEEG.Tra l’altro la scelta del governo Monti di assegnare la regolamentazione del settore idrico all’AEEG, ente che disciplina la concorrenza nel libero mercato, è una decisione che va contro il Referendum stesso che ha stabilito chiaramente che l’acqua è un diritto, non una merce, e pertanto deve restare fuori dalle logiche di mercato.

Lo scorso agosto Alberto Orioli, referente per il Comitato osimano per l’Acqua Pubblica aveva commentato sul quotidiano online VivereOsimo: 'La legge in vigore sul servizio idrico integrato è quella risultante dal referendum del 2011 e solo la negligenza delle istituzioni che sono tenute ad applicarla e farla applicare consente che si continui a prendere in giro i cittadini”. Purtroppo dobbiamo riscontrare che a distanza di ulteriori 3 mesi, questa frase è ancora tristemente attuale, tanto più se si legge pagina 19 della rivista “5 TORRI” in distribuzione in questo periodo al domicilio degli osimani, dove l’Amministrazione Comunale tesse le proprie lodi per il basso numero di distacchi delle utenze morose dell’acqua grazie anche all’intervento dei servizi sociali, e liquida come “non possibile la fornitura gratuita di 50 litri al giorno a persona come proposto da Orioli”.

E’ proprio qui che il Comune sbaglia (o addirittura mente)! -

- Primo perché la fornitura gratuita proposta dal Comitato Acqua Pubblica è assolutamente possibile. La può stabilire l’ATO 3 di cui il Sindaco di Osimo è uno dei membri più influenti. Come detto, l’ATO ha il compito di strutturare le tariffe e può benissimo stabilire una fascia iniziale di tariffazione gratuita. Basta guardare all’A.T.O. 5 di Ascoli Piceno che fornisce acqua gratuitamente per i primi 20 metri cubi l’anno, cioè per i primi 20.000 litri e definisce tale fascia come “Consumi essenziali”. 50 litri al giorno x 365 giorni l’anno, fanno 18.250 litri, se la matematica non è un opinione. La proposta del Comitato Acqua Pubblica è di 50 litri giornalieri a persona, (non ad utenza), però sicuramente Ascoli Piceno sta segnando la giusta strada da seguire.

- Secondo perché non è con l’elemosina che si aiutano le famiglie in difficoltà, ma semplicemente riconoscendo i loro diritti, che il sistema tariffario applicato ad Osimo e dintorni nega spudoratamente. Infatti, ricorda lo stesso Comitato osimano per l’Acqua Pubblica: “L’Autorità per l’Energia (AEEG) ha recentemente precisato che le tariffe risultanti dai calcoli da essa indicati sono da intendersi come ” tariffe massime” e gli enti sottoposti non sono obbligati ad applicare i valori massimi”. Chiaro il concetto? E’ qui che si vede la vera solidarietà e il vero interesse per i propri concittadini in difficoltà, caro Sindaco. Non prelevando dalle tasche degli osimani denaro a iosa, (il caro bollette nelle Marche è stato del +47% dal 2007), per poi restituire gli spiccioli sotto forma di elemosina. Si faccia sentire nelle opportune sedi (vedi assemblea dei Sindaci di ATO 3)! Si batta per far valere il diritto all’acqua e il rispetto della legge sancita dal Referendum! Solo così sarà veramente il primo cittadino di Osimo!

Le prossime elezioni comunali sono ormai imminenti. Se le Liste Civiche fossero rielette, cosa faranno per risolvere questo problema? Se tanto ci dà tanto, crediamo che continueranno ad infischiarsene.






Questo è un comunicato stampa pubblicato il 18-11-2013 alle 17:54 sul giornale del 19 novembre 2013 - 1774 letture

In questo articolo si parla di politica, osimo, acqua pubblica, Movimento 5 Stelle, Movimento 5 Stelle Osimo, atto di giunta

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