Medaglie storiche rubate dal Comune: per la Andreoni ulteriore indizio di incuria

Sconcerto, amarezza e inquietudine sono questi i sentimenti che ho provato di fronte a questo nuovo episodio di furto commesso all’interno del Palazzo Comunale. Credo siano gli stessi sentimenti, uniti ad una profonda disistima verso chi amministra il Comune, che molti cittadini hanno provato nell’apprendere la notizia. Il furto di un bene pubblico è un atto che impoverisce ulteriormente la città e purtroppo in Osimo non è la prima volta che questo accade, proprio in un periodo in cui tutti parliamo di puntare sul turismo culturale per aprire una nuova strada all’economia locale.
Molte responsabilità sono da addebitare alla amministrazione delle liste civiche. Non si può non ricordare a riguardo i furti subiti al patrimonio artistico e culturale della nostra città con la scomparsa della statuina di Afrodite dall’atrio comunale, della “morte lenta e definitiva” del Cinema Concerto e della scelta dell’Amministrazione Simoncini ( poi bloccata grazie alle iniziative del PD e dei cittadini osimani) di voler vendere l’edificio scolastico sede della Bruno da Osimo.
Perchè anche gli edifici scolastici come le opere di valore archeologico, i palazzi monumentali, un cinema, i libri, non si vendono ma si conservano, si ristrutturano. Sono la testimonianza della nostra cultura e come tali sono beni indisponibili, chevanno sottratti alla trattativa commerciale o peggio ancora all’abbandono. Che aggiungere poi di nuovo sulla vicenda dei ritrovamenti archeologici nell’area ex Consorzio, se non che si è assistito all’ennesimo comportamento di disinteresse da parte di questa Amministrazione.
Questo nuovo fatto getta un’ulteriore ombra negativa sull’ operato di questa Amministrazione che sembra non abbia fatto tesoro neanche dei precedenti furti. Mi sorprende inoltre sapere che non esistono dispositivi di allarme collegato con le Forze dell’ordine all’interno del Comune, Ho presentato a tal fine una interrogazione, per chiedere al primo cittadino di rendere noto quanto accaduto e l’elenco delle cose trafugate ma soprattutto che da tali fatti negativi si possa prendere spunto per agire in maniera migliore nell’interesse della città. Paola

Questo è un articolo pubblicato il 25-10-2013 alle 16:10 sul giornale del 26 ottobre 2013 - 868 letture
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