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Il Comune puntualizza sui distacchi per morosità: sono 178. Acqua, bene comune: 'Non vuol dire gratis'

3' di lettura 27/08/2013 - Il numero dei distacchi Astea per il mancato pagamento delle bollette di acqua non è affatto quello presentato lunedì 27 agosto sulle pagine del Resto del Carlino. Infatti dal 1 Gennaio 2013 Astea ha effettuato 178 distacchi relativi al servizio idrico integrato, in tutto il territorio gestito: Osimo–Recanati-Loreto-PortoRecanati-Montelupone-Montecassiano-Potenza Picena e Montefano.

Dei 178 distacchi effettuati, 91 sono stati riattivati. Solo nel comune di Osimo, sempre a partire dal 1 Gennaio, sono stati effettuati 11 distacchi nel servizio idrico, dei quali 8 sono già stati riattivati a seguito di regolarizzazione.

Il distacco per tutte le utenze è comunque l’ultima fase di un processo che inizia con

1. l’emissione della bolletta,

2. l’invio della raccomandata di sollecito,

3. Il contatto telefonico, ed infine la sospensione effettiva.

Il Comune, tenendo conto del particolare quadro economico, ha raddoppiato il budget stanziato per aiutare le famiglie morose. I servizi sociali si sono sempre attivati per far fronte ad ogni singola situazione, non sempre è possibile risolverle tutte, anche perché la situazione economica dei Comuni è nota agli italiani, tant’è vero che in prima istanza, come prevede la legge, dovrebbe essere la rete parentale ad intervenire per poi lasciare spazio a quella pubblica (il Comune).

Il sindaco Simoncini ha ricordato solo questo particolare. Inoltre se si analizza il dato dei distacchi, il fatto che nel Comune più grande (Osimo) tra quelli serviti da Astea, su 178 distacchi, quelli effettivi siano stati soltanto 3 la dice lunga sull’impegno dell’Amministrazione Comunale a favore delle fasce sociali più deboli ed in difficoltà. Per quanto riguarda invece la richiesta avanzata dal presidente del comitato “Acqua Pubblica di Osimo e Offagna” Alberto Orioli, il primo cittadino, pur condividendo quanto espresso dagli italiani attraverso il referendum, non può disattendere le normative in vigore.

Acqua bene comune non vuol dire acqua gratis e quindi non è ancora possibile garantire la fornitura gratuita di 50 litri al giorno a persona come proposto da Orioli. Anche perché è la stessa Autorità per l’Energia Elettrica ed il Gas (AEEG), che dal marzo del 2012 ricomprende anche le competenze sul settore idrico, ad indicare come deve essere pagata l’acqua. Gli enti locali non possono far altro che attenersi a quanto stabilito.

L’autorità d’ambito (ATO 3) ha competenza solo in merito all’applicazione del metodo, ma non ha possibilità di apportare modifiche.In ogni caso è in fase di studio da parte dell’ATO 3 la creazione di un fondo, per tutto il territorio dell’ambito, a copertura delle bollette riferite ad utenze che si trovano in particolari situazioni di difficoltà per gli anni 2013-2014.Fortunatamente attraverso le diverse modalità di intervento messe in atto dall’Amministrazione di Osimo i casi di distacco, su una popolazione di 34mila abitanti, si possono contare sulle dita di una mano.






Questo è un comunicato stampa pubblicato il 27-08-2013 alle 18:09 sul giornale del 28 agosto 2013 - 1964 letture

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