Offagna: assolti in primo grado i tre carabinieri coinvolti nel caso Belvederesi del 2009

I tre Carabinieri di Offagna sono stati seguiti, nel corso del processo dall’ avvocato Alessandro Angelozzi. 'Da parte dell’Amministrazione comunale e personale di sindaco – afferma il primo cittadino di Offagna, Stefano Gatto -, esprimiamo una particolare soddisfazione nell’assoluzione dei nostri Carabinieri, considerato che tali rappresentanti delle Forze dell’Ordine hanno sempre lavorato per il bene del nostro paese, non avendo mai commesso dei reati'.
I tre Carabinieri offagnesi sono andati a processo il 12 febbraio 2013 nel tribunale di Osimo per falso ideologico nella compilazione del verbale di arresto di Belvederesi per resistenza a pubblico ufficiale. La vicenda risale alla sera del 18 maggio 2009, quando in via Montegallo, la provinciale che collega Offagna a San Biagio, alle 17.30, i tre militari in un posto di blocco vedono una Fiat Panda fare inversione, con Mario Belvederesi, alla guida della Panda, che ha accelerato, dandosi a una folle corsa.
La pattuglia insegue la Panda e riconosce Belvederesi e la sorella Donatella, i quali, però, all’altezza del ristorante Alocco, riescono a seminare i Carabinieri che decidono di appostarsi nelle vicinanze dell’abitazione dei Belvederesi, vicino al Torrione, zona raggiunta a piedi nel centro di Offagna. Quando i due anziani rientrano trovano i Carabinieri che, stando alle loro testimonianze, li intimano di fermarsi con fare aggressivo.
Attorno alle 20, Belvederesi fugge di nuovo a bordo della sua auto, con i Carabinieri che li inseguono per circa 40 minuti fino a Jesi, a bordo di un’auto privata chiesta ad un offagnese. Dopo un tallonamento durato più di due ore e conclusosi alle 22 circa, la Panda è stata fermata a Jesi dove Belvederesi è stato ammanettato. Secondo la denuncia dell’uomo, difeso dall’avvocato Guerrino Ortini, poi recepita dall’accusa, i Carabinieri avrebbero malmenato Belvederesi sul cofano della sua Panda, tanto che alla fine anche la vettura è rimasta danneggiata. Il 62enne venne arrestato per resistenza a pubblico ufficiale, condotto in caserma e poi al pronto soccorso di Osimo dove è stato dimesso con una prognosi di cinque giorni.

Questo è un articolo pubblicato il 22-07-2013 alle 17:46 sul giornale del 23 luglio 2013 - 704 letture
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