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Snoq Osimo: 'Il femminicidio realtà incontestabile. Anche l'Onu richiama l'Italia'

Violenza sulle donne 3' di lettura 05/04/2013 - Rispondiamo alla lettera pubblicata nel Mensile di informazione di Marzo del Comune di Castelfidardo, nella quale un appassionato cittadino, il Sig.Pigini, definisce “propaganda truccata e vittimistica” la campagna contro un inesistente femminicidio. Secondo gli ultimi dati ISTAT del 2007: il 32% delle donne tra i 16 e i 70 anni ha subito violenza nel corso dell’anno; 1milione 400mila donne hanno subito violenza prima dei 16 anni; nel 58,2% dei casi ad opera di un parente o un conoscente.

Gli stupri sono compiuti nel 69,7% dei casi dal partner; la maggioranza di tutti i tipi di violenze fisiche è compiuta nel 69,9% dal partner o ex-partner , marito o fidanzato che sia. Da allora almeno 120 donne ogni anno vengono uccise dal proprio compagno o partner. A proposito dell’affermazione secondo la quale l’ONU ritiene l’Italia una delle nazioni più sicure al mondo, riportiamo quanto ufficialmente e realmente risulta: 'Negli ultimi anni, in diversi consessi internazionali, lo Stato italiano è stato fortemente redarguito dalle Nazioni Unite per il suo scarso e inefficace impegno nel contrastare la violenza maschile nei confronti delle donne.

Nell’agosto del 2011, il Comitato CEDAW (Comitato per l’implementazione della Convenzione per l’eliminazione di ogni discriminazione sulle donne), e nel Giugno 2012, la Relatrice Speciale delle Nazioni Unite sulla violenza contro le donne, hanno rivolto allo Stato italiano una serie di raccomandazioni. Entrambi hanno espresso una forte preoccupazione: per l’elevata prevalenza della violenza nei confronti di donne e bambine, italiane, migranti, Rom e Sinte; per l’allarmante numero di donne uccise dai propri partner o ex-partner (femminicidi); per il persistere di tendenze socio-culturali che minimizzano o giustificano la violenza domestica; per l’assenza di rilevamento dei dati sul fenomeno, per la mancanza di coinvolgimento attivo e sistematico delle realtà della società civile competenti sul fenomeno per contrastare la violenza; per le attitudini a rappresentare donne e uomini in maniera stereotipata e sessista nei media e nell’industria pubblicitaria. Ad oggi l’Italia è ancora del tutto inottemperante rispetto agli standard e agli impegni internazionali.'


A fronte di dati certi, espressi da associazioni internazionali accreditati che svolgono attività di monitoraggio sul fronte della violenza di genere ci chiediamo come sia stato possibile che un’opinione, seppur personale, non suffragata da dati oggettivi e reali abbia trovato spazio in un mensile che è la voce di una pubblica amministrazione, finanziato con denaro pubblico. Mettere in dubbio che esista un problema sociale che risponde al nome di violenza di genere che non di rado si trasforma in crimine riconducibile al femminicidio, avvallando l’ipotesi per cui il vittimismo femminile sia funzionale ad ottenere inesistenti privilegi, è paragonabile alla negazione di eventi drammatici che hanno sconvolto la nostra storia.

Non vogliamo pensare che l’Amministrazione comunale condivida e legittimi un’affermazione tanto oltraggiante, ci vediamo pertanto obbligate a chiedere le scuse e la dissociazione di detta Amministrazione da quanto sostenuto dal Sig. Pigini. A nome di tutte le donne quotidianamente offese, umiliate, maltrattate e uccise.


   

da SNOQ
Osimo





Questo è un comunicato stampa pubblicato il 05-04-2013 alle 10:56 sul giornale del 06 aprile 2013 - 1327 letture

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