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Festival del Giornalismo d'Inchiesta, giovedì sera 'Storie di croniste minacciate'

3' di lettura 04/10/2012 - Stasera (giovedì 4) nuovo appuntamento al Festival del giornalismo d’inchiesta a Osimo. Ospiti saranno Gerardo Adinolfi, Alberto Spampinato e Marilena Natale.

“Storie di croniste minacciate” è il tema che sarà affrontato questa sera (giovedì 4 ottobre) al Festival sul giornalismo d’inchiesta in corso a Osimo. I protagonisti saranno Gerardo Adinolfi (La Repubblica), Alberto Spampinato (Direttore di Ossigeno per l’informazione) e Marilena Natale (premio Agenda rossa Paolo Borsellino). L’incontro avrà inizio alle ore 21, nel Chiostro di San Francesco.

Gerardo Adinolfi è un giovane professionista che si è laureato all’Università di Urbino proprio con una tesi sul “Giornalismo investigativo e l’informazione antimafia in Italia”. Successivamente ha frequentato la Scuola di giornalismo di Bologna. E’ autore di un saggio dal titolo "Dentro l'inchiesta", per Edizioni della Sera.

Con Gerardo Adinolfi ci saranno Alberto Spampinato, direttore dell’Osservatorio Ossigeno per l’informazione che monitora i casi di minacce e violenze verso i giornalisti e una cronista coraggiosa, Marilena Natale.

Alberto Spampinato è un giornalista dell’Ansa ed è fondatore (oltre che direttore) dellOsservatorio permanente della Fnsi e dell’Ordine dei Giornalisti sui cronisti italiani minacciati e sotto scorta e sulle notizie oscurate con la violenza. E’ nato a Ragusa, ma vive da oltre trent’anni a Roma. In un libro (“C’erano bei cani ma molto seri”) ha raccontato la storia di suo fratello Giovanni, al quale è stato conferito il Premio Saint Vincent alla memoria nel 2007. Giovanni era il corrispondente de “L’Ora da Ragusa”. Fu ucciso nel 1972, a soli 25 anni, mentre rivelava, con una clamorosa inchiesta, il torbido intreccio fra eversione nera, malavita e mafia in quell’angolo di Sicilia. Cinque anni fa Alberto Spampinato ha lanciato l’idea dell’Osservatorio permanente che è diventato il punto di riferimento per tutti i cronisti che devono fare i conti con la violenza e le intimidazioni. Il Rapporto Ossigeno 2009 segnala oltre 200 giornalisti italiani minacciati negli ultimi tre anni.

Marilena Natale è casertana, cronista di nera del quotidiano La Gazzetta di Caserta: ha denunciato il cognato del boss Nicola Panaro, numero tre della cosca dei casalesi di Casal di Principe che l’aveva minacciata. Per la sua attività professionale Marilena Natale si è occupata, fra l’altro, dei legami tra il clan dei Casalesi e la politica. Durante l’arresto del boss Nicola Panaro, latitante da 7 anni, cugino di Francesco Schiavone detto “Sandokan”, ancora considerato il vero capo del clan, un parente del camorrista si avvicinò alla cronista e le disse: “Vattene da qui. Io so chi sei e so dove abiti”. Marilena restò, scrisse il suo articolo e denunciò l’accaduto ai carabinieri. La Direzione distrettuale antimafia aprì un’inchiesta, un mese più tardi la sentenza: Vincenzo Armando Caterino, cognato del boss fu condannato con il rito abbreviato a 3 anni e 4 mesi di reclusione.

Il Festival, organizzato dai Circoli culturali Ju-Ter Club e +76, con il patrocinio dell’Ordine (nazionale e regionale) entra dunque nel vivo con un tema di grande importanza. Domani sera (venerdì 5 ottobre) altro appuntamento di primissimo piano con Mimmo Candito, inviato storico della Stampa e Presidente di “Reporter senza frontiere”.


   

da circolo culturale Ju-Ter club






Questo è un comunicato stampa pubblicato il 04-10-2012 alle 14:41 sul giornale del 05 ottobre 2012 - 540 letture

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