Dalla Caritas 'solidarietà a lavoratori e famiglie colpite dalla crisi'

1' di lettura 29/11/2011 -

Sono sotto gli occhi di tutti il disagio e la persistente sofferenza di lavoratori e di intere famiglie a motivo della perdita del lavoro con pesanti ripercussioni sul tessuto civile e sociale.

Anche il nostro territorio non si discosta da questo quadro. Due soli dati: la disoccupazione giovanile sulla soglia del 30%; la complessa vicenda della Fincantieri, aggravata dalla situazione di altre aziende che hanno chiuso, licenziando numerosi lavoratori.

L’Arcivescovo spesso ha sollecitato l’impegno delle istituzioni e forze sociali a mettere al centro il primato della persona, la sua dignità e a favorire la promozione del bene comune, sorgente di giustizia e di ordinata convivenza sociale.

Auspichiamo in particolare che in queste complesse e ormai dolorose vicende, (specie della Fincantieri, ancora senza prospettive di futuro), vengano riannodati i fili di un dialogo franco, ma costruttivo. Infatti in tempi difficili e complicati per tante famiglie, il segno di speranza, che può venire dalle istituzioni e dalle forze sociali ed economiche, è quello della promozione e del sostegno al lavoro, eliminando la “deprecata” precarietà.

Ricorda la Dottrina Sociale della Chiesa, che ”l’uomo è l’autore, il centro e il fine di tutta la vita economica” e che “l’economia ha bisogno di un’etica per il suo corretto funzionamento, non di un etica qualsiasi, bensì di un‘etica amica dell’uomo”.

Facciamo, quindi, appello a tutti i soggetti coinvolti in queste delicate situazioni, perché concorrano, in un confronto costruttivo, ad una soluzione che coniughi la tutela delle persone e delle famiglie e la possibilità di dare un contributo di coesione e di sviluppo alla nostra comunità.